La Corea del Sud mette al bando la carne di cane: "E' una rivoluzione culturale"
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La Corea del Sud mette al bando la carne di cane: "E' una rivoluzione culturale"

Il Parlamento della Corea del Sud ha vietato il commercio, l’allevamento e la macellazione della carne di cane. Le sanzioni per chi trasgredisce prevedono fino a tre anni di carcere o 30 milioni di won (circa 23.000 dollari) di multa.

La Corea del Sud mette al bando la carne di cane: "E' una rivoluzione culturale"
Un'attivista per gli animali in Corea del Sud
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9 Gennaio 2024 - 09.01


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Il Parlamento della Corea del Sud ha vietato il commercio, l’allevamento e la macellazione della carne di cane. La pratica era tradizionalmente accettata ma gli attivisti coreani ormai da tempo avevano preso di mira la pratica.

L’Assemblea ha votato con 208 favorevoli e nessun contrario, per quella che è stata definita «una rivoluzione culturale» che entrerà in vigore dopo un periodo di transizione di tre anni. Le sanzioni per chi trasgredisce prevedono fino a tre anni di carcere o 30 milioni di won (circa 23.000 dollari) di multa.

Il bando è stato il frutto di un’azione bipartisan sostenuta dal People Power Party, attualmente al potere, e dal Partito democratico, la principale forza d’opposizione, in un contesto di crescente consapevolezza nella società dei diritti degli animali e del numero crescente di proprietari di animali domestici nel Paese.

Anche la first lady Kim Keon-hee ha espresso apertamente il suo supporto al bando, affermando che vietare la pratica era una delle promesse della campagna elettorale del presidente Yoon Suk-yeol. Yoon e Kim, tra l’altro, si sono conosciuti come amanti degli animali domestici e vivono con quattro cani e tre gatti, in base a quanto riferito in passato dall’Ufficio presidenziale.

La legge prevede inoltre il varo di sussidi per aiutare le persone che lavorano nel settore della carne di cane a trovare un’altra occupazione, in vista del bando che sarà operativo dal 2027. Secondo le statistiche del governo, in Corea del Sud ci sono circa 1.150 allevamenti di cani, 34 macellerie, 219 distributori e circa 1.600 ristoranti che vendono alimenti a base di carne di cane.

Lee Sang-kyung, portavoce della sezione locale della Humane Society International, un gruppo che si batte per la tutela degli animali. «Crediamo che questo divieto segni una svolta significativa nell’atteggiamento della Corea del Sud nei confronti della protezione degli animali. Questo testimonia la passione e la determinazione della popolazione sudcoreana e dei nostri politici amanti degli animali che hanno raggiunto un punto critico nel consegnare questo settore obsoleto ai nostri libri di storia».  

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