La comunità ucraina in Italia critica il Papa: "Offensivo chiedere di arrenderci a un boia come Putin"
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La comunità ucraina in Italia critica il Papa: "Offensivo chiedere di arrenderci a un boia come Putin"

Lo ha dichiarato Oles Horodetskyy, presidente dell'Associazione cristiana degli ucraini in Italia dopo le parole, poi precisate, di Papa Francesco.

La comunità ucraina in Italia critica il Papa: "Offensivo chiedere di arrenderci a un boia come Putin"
Papa Francesco
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10 Marzo 2024 - 10.33


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Una reazione sotto molti aspetti comprensibile. Le parole di papa Bergoglio sul `coraggio di alzare la bandiera bianca´, sul `negoziare quando vedi che sei sconfitto´ sono sconvolgenti, imbarazzanti e profondamente offensive nei confronti di un popolo che da oltre due anni cerca di sopravvivere alla terribile e criminale aggressione russa».

Lo ha dichiarato Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in Italia.

«Alla richiesta di arrenderci del boia del Cremlino rispondiamo con la resistenza. Mai avremmo immaginato di ricevere la stessa richiesta dal nostro Papa, capo della Chiesa Cattolica e predicatore del Vangelo. Per un cristiano è inaccettabile arrendersi al male e al peccato che rappresenta oggi la Russia di Vladimir Putin. Difendere la propria vita e la propria casa è un dovere sacrosanto di ogni cittadino», ha aggiunto.

«Proprio in questo momento difficile – ha proseguito Horodetskyy – quando gli aiuti americani sono bloccati e l’Ucraina rischia di rimanere isolata e in balia dell’aggressore, sentire dal Papa questi infelici appelli è fortemente deludente. L’Ucraina non è stata sconfitta e non abbiamo visto alcuna volontà di arrenderci da parte del nostro popolo. Ci aspettiamo dal Papa una forte condanna dei peccati russi di aggressione, di assassinio di massa, di violenza e distruzione. Ci aspettiamo dal Papa un appello a Putin di fermare l’aggressione e andarsene dall’Ucraina. Ci aspettiamo dal Papa di essere un promotore di una pace giusta e non certo un alleato morale dell’aggressore».

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«La parola ha una grande importanza – ha concluso Horodetskyy – soprattutto quando è la parola del Pontefice, e bisogna usarla con molta prudenza e responsabilità per non danneggiare la Chiesa di Cristo e la fede dei suoi devoti».

C’è da dire che poi una nota della sala stampa vaticana ha precisato che nelle parole di Francesco non c’era alcuna richiesta di resa da parte ucraina.

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