Russia: ancora una detenuta che si taglia i polsi per protesta dopo una condanna per tradimento
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Russia: ancora una detenuta che si taglia i polsi per protesta dopo una condanna per tradimento

Antonina Zimina, condannata a 13 anni di carcere per tradimento, si è tagliata i polsi nella sua cella per denunciare la "sistematica violazione dei suoi diritti".

Russia: ancora una detenuta che si taglia i polsi per protesta dopo una condanna per tradimento
Antonina Zimina
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29 Ottobre 2024 - 13.22


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Antonina Zimina, condannata a 13 anni di carcere per tradimento, si è tagliata i polsi nella sua cella per denunciare la “sistematica violazione dei suoi diritti”. A darne notizia è il progetto per i diritti umani “Women’s Term”, che ha raccolto la segnalazione della famiglia.

Antonina Zimina ha raccontato di essersi sentita “molto male”, con la pressione sanguigna alta. Ha chiesto al personale della colonia penale di chiamare un medico, ma in risposta le è stato detto di compilare tre note per giustificarsi di non aver pulito la cella e di non aver fatto gli esercizi imposti ai detenuti.

“Ricevuti i tre fogli, su ognuno scrivo ‘A Gorshkov (il direttore del carcere) da parte di Zimina’ – ha raccontato la detenuta ai familiari – quindi tiro fuori una lama che tenevo nascosta, e mi faccio un taglio dalla mano al polso. Quindi, prendo in mano le tre note esplicative e le inzuppo del mio sangue”.

L’accusa che ha portato Antonina Zimina in una cella della colonia n. 2 nella regione di Leningrado è incredibile. Nel dicembre 2020, un tribunale di Kaliningrad l’ha condannata a 13 anni di carcere, mentre suo marito Konstantin Antonets a 12 anni e mezzo. Sono stati giudicati colpevoli di tradimento. La coppia è stata accusata di aver rivelato l’identità di un ufficiale dell’FSB, Maxim Denisenko, che era ospite al loro matrimonio, e di aver passato queste informazioni ai servizi speciali lettoni.

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L’indagine ha sostenuto che la coppia avrebbe consegnato all’intelligence lettone anche diversi documenti classificati come “segreti”, ricevuti da Konstantin Antonets mentre lavorava presso il Ministero dell’Economia di Kaliningrad. La coppia si è sempre dichiarata innocente. La difesa ha ricostruito che a quel matrimonio l’ufficiale dell’FSB era ubriaco e durante il banchetto era stato proprio lui a raccontare agli ospiti del suo lavoro nei servizi.

Secondo “Women’s Term”, negli ultimi mesi l’amministrazione penitenziaria ha iniziato a fare pressione su Antonina, che spesso veniva mandata in una cella di punizione, in rigide condizioni di detenzione.

Antonina Zimina ha fatto più volte lo sciopero della fame per denunciare la mancanza di cure mediche e il costante ricorso a una cella di punizione.

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