In un’intervista preregistrata trasmessa ieri sera su Abc News per celebrare il suo centesimo giorno in carica, Donald Trump ha avuto un confronto acceso con il giornalista Terry Moran su temi come le politiche tariffarie, le deportazioni e il potere della presidenza.
In uno scambio intenso e infuocato riguardante i tatuaggi sulle nocche di Kilmar Ábrego García – l’uomo deportato per errore dal governo statunitense in El Salvador – Trump si è trovato coinvolto in un surreale botta e risposta con Moran su presunti tatuaggi con il nome della gang “MS-13” sulle nocche di Ábrego García, apparentemente confondendo un’immagine ritoccata che aveva condiviso sui social media con le vere mani dell’uomo.
Il confronto è iniziato quando Moran ha incalzato Trump sul fatto che, secondo la legge americana, ogni persona ha diritto a un giusto processo. Trump ha però sostenuto che per chi entra illegalmente nel paese “esiste uno standard diverso”.
“Ma hanno diritto a un giusto processo,” ha ribadito Moran.
“Beh, hanno un processo in cui dobbiamo espellerli, sì,” ha risposto Trump. “Ottengono ciò che dicono i miei avvocati.”
L’amministrazione Trump ha indicato in documenti giudiziari che Ábrego García è stato inviato in El Salvador per un “errore amministrativo”, ma funzionari della Casa Bianca hanno successivamente contestato questa versione e l’avvocato che ha redatto quel documento è stato messo in congedo. Trump ha dichiarato nell’intervista che quell’avvocato “non avrebbe dovuto dirlo”.
Si è poi visibilmente irritato quando Moran ha suggerito che l’immagine fosse stata ritoccata.
“Ritoccata? Terry, non puoi farlo. Ti stanno dando l’opportunità della vita. Sai, stai conducendo quest’intervista. Ti ho scelto perché – francamente non avevo mai sentito parlare di te, ma va bene. Ti ho scelto, Terry, ma non sei molto gentile.”
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