Anthony Albanese ha ottenuto un secondo mandato come primo ministro australiano, segnando una storica vittoria elettorale contro i conservatori, il cui ritorno sembrava probabile fino a poche settimane fa. La rimonta laburista è stata alimentata dalle preoccupazioni degli elettori sull’influenza dell’ex presidente statunitense Donald Trump.
Peter Dutton, leader del Partito Liberale, ha ammesso la sconfitta e ha perso anche il suo seggio elettorale, un destino simile a quello del leader dei conservatori canadesi, anch’egli battuto nei giorni scorsi in elezioni influenzate da una reazione negativa all’eredità di Trump.
Durante la festa del Partito Laburista a Sydney, i sostenitori hanno accolto con entusiasmo l’annuncio della vittoria. Albanese ha dichiarato che il suo governo continuerà a seguire “la via australiana”, fondata sui valori e sull’identità nazionale.
«Non abbiamo bisogno di copiare o mendicare da altri. Troviamo la nostra ispirazione qui, nei nostri valori e nella nostra gente», ha detto Albanese.
È il primo primo ministro australiano a vincere due mandati consecutivi negli ultimi vent’anni. Ha sottolineato che gli australiani hanno scelto la giustizia sociale, il coraggio nelle avversità e la gentilezza verso i più deboli.
Secondo i dati della Commissione Elettorale Australiana, con il 90% delle schede scrutinate, il Partito Laburista dovrebbe ottenere 80 dei 150 seggi alla Camera dei Rappresentanti, rafforzando così la sua maggioranza. L’emittente ABC prevede 85 seggi per i laburisti, 41 per la coalizione liberale-nazionale, 9 per gli indipendenti e 15 seggi ancora troppo incerti.
Dutton, ex poliziotto noto per la sua linea dura su criminalità e immigrazione, ha telefonato ad Albanese per congratularsi.
«Non abbiamo fatto abbastanza in questa campagna. Me ne assumo la piena responsabilità», ha dichiarato in un discorso televisivo. Ha poi detto di aver contattato la candidata laburista che ha vinto il suo storico seggio di Dickson per congratularsi.
“Il fattore Trump”
Secondo i sondaggi, le preoccupazioni per l’aumento del costo della vita e per le politiche imprevedibili di Trump in materia di commercio e relazioni internazionali sono state centrali nella scelta degli elettori.
Jacinta Nampijinpa Price, senatrice liberale per il Territorio del Nord, ha affermato che i paragoni con Trump hanno danneggiato la campagna del suo partito. La sua stessa dichiarazione che i liberali avrebbero “reso di nuovo grande l’Australia” ha rafforzato l’associazione con lo slogan trumpiano. «Avete fatto della campagna un referendum su Trump», ha detto ad ABC.
Price era stata indicata da Dutton come futura ministra per l’efficienza governativa, un’idea che riecheggia le promesse di riduzione della burocrazia care a Trump.
«Perdere Peter Dutton è una perdita enorme», ha aggiunto.
Diversi analisti politici hanno criticato la campagna dei liberali, ritenuta priva di contenuti programmatici forti. Tra gli errori attribuiti a Dutton c’è anche la proposta, poi ritirata, di vietare il lavoro da casa ai dipendenti pubblici.
Il senatore James Paterson ha difeso la campagna conservatrice, attribuendone il fallimento anche al “fattore Trump”:
«È stato devastante per i conservatori in Canada, e ha pesato anche qui. Quanto, lo vedremo tra qualche ora», ha detto ad ABC.
Reazioni internazionali
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha inviato un messaggio di congratulazioni ad Albanese, definendo l’Australia «un alleato, partner e amico prezioso degli Stati Uniti».
«I nostri valori condivisi e le nostre tradizioni democratiche sono le fondamenta di un’alleanza duratura», ha dichiarato.
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha celebrato il risultato e promesso di rafforzare la collaborazione tra i due Paesi in ambito difensivo (incluso il patto AUKUS) e nel sostegno all’Ucraina.
«Il Regno Unito e l’Australia sono più uniti che mai: una dimostrazione che anche le amicizie a lunga distanza possono essere forti», ha scritto su X (ex Twitter).
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha commentato così su X:
«Questo mandato inequivocabile testimonia la fiducia duratura del popolo australiano nella sua leadership».
Una rimonta sorprendente
Jim Chalmers, tesoriere del governo laburista, ha ricordato come l’esecutivo fosse «in seria difficoltà» a fine 2024, ma sia riuscito a risalire grazie a una campagna efficace, a politiche concrete contro l’aumento del costo della vita e all’effetto Trump.
«È una vittoria epocale», ha detto Chalmers alla ABC.
«Albanese ha ottenuto uno dei più grandi successi politici dalla nascita della federazione australiana», ha aggiunto.
Alla festa laburista, la sostenitrice Melinda Adderley, 54 anni, non è riuscita a trattenere le lacrime:
«I risultati sono semplicemente incredibili».
