Negli Stati Uniti cresce l’incertezza economica nei primi mesi della presidenza Trump, tanto che molti americani stanno riconsiderando decisioni fondamentali come sposarsi, avere figli o comprare casa. È quanto emerge da un sondaggio esclusivo condotto da Harris per il Guardian.
Secondo il sondaggio, sei americani su dieci affermano che la situazione economica ha influenzato almeno uno dei loro obiettivi di vita più importanti, a causa della mancanza di risorse o per l’ansia legata all’attuale contesto.
Anche se le politiche sui dazi volute da Trump sono entrate in vigore da poche settimane – e alcune tra le più drastiche sono state temporaneamente sospese – i dati indicano che l’agenda economica dell’ex presidente potrebbe avere effetti duraturi.
L’amministrazione Trump ha espresso la volontà di incoraggiare un aumento delle nascite e ha ipotizzato un bonus da 5.000 dollari per le nuove madri. Tuttavia, le sue stesse politiche economiche sembrano rappresentare un ostacolo: tra chi prevedeva di avere un figlio nel 2025, la maggioranza afferma che l’attuale situazione economica ha influenzato i propri piani, con il 32% che non se lo può permettere e il 33% che non si sente a proprio agio ad avere un bambino in questo contesto.
Molti intervistati avevano in programma decisioni finanziarie importanti: il 45% intendeva fare un grande acquisto (come un’auto o elettrodomestici) e il 42% desiderava comprare casa. Tuttavia, il 75% di chi sognava di acquistare un’abitazione afferma che l’attuale economia ha fatto deragliare i propri progetti.
Comprare casa, da sempre simbolo del “sogno americano”, è diventato sempre più inaccessibile. I prezzi sono saliti vertiginosamente durante la corsa agli acquisti dell’era pandemica, quando i tassi di interesse erano a zero, e da allora non sono più scesi. Sebbene i tassi ipotecari siano calati leggermente dal picco del 7,5%, a marzo il tasso medio per un mutuo trentennale era ancora al 6,7%, più del doppio rispetto a quattro anni fa.
Questa ansia economica colpisce soprattutto i giovani americani, che più difficilmente possiedono già una casa, sono sposati o hanno figli. Tra gli affittuari delle generazioni Z e millennial, ad esempio, il 68% sogna di acquistare un’abitazione, contro appena il 29% degli affittuari più anziani.
Gran parte dell’instabilità deriva dall’aumento del costo della vita: il 65% degli americani ritiene che la situazione sia peggiorata dall’inizio dell’anno, e la metà dichiara che è diventato più difficile sostenere le spese quotidiane.
Il 78% degli intervistati ha notato un aumento dei prezzi dei generi alimentari negli ultimi mesi, mentre il 60% segnala un rincaro nelle bollette e nei beni essenziali.
Anche se il 48% dei repubblicani riconosce l’aumento del costo della vita, in generale essi mostrano un maggiore ottimismo rispetto all’economia rispetto a quando alla Casa Bianca c’era Joe Biden. A maggio dell’anno scorso, il 67% dei repubblicani riteneva che gli Stati Uniti fossero in recessione; oggi, la percentuale è scesa al 40%.
Al contrario, tra i democratici la percezione negativa è cresciuta: se a maggio 2024 il 49% pensava che il paese fosse in recessione, oggi lo crede il 59%, nonostante gli Stati Uniti non siano ufficialmente in recessione dal periodo tra febbraio e aprile 2020, durante la pandemia di Covid.
Un dato preoccupante per Trump è che, se solo il 33% dei repubblicani pensa che l’economia stia peggiorando, ben il 64% degli indipendenti condivide questa opinione, in linea con il 73% dei democratici. Il numero di indipendenti che credeva in una recessione è sceso lievemente dal 53% di maggio 2024 al 46% attuale.
Nonostante Trump abbia promesso che i suoi dazi “renderanno l’America ricca di nuovo”, pochi americani sembrano credergli. I dazi risultano infatti in cima alla lista dei fattori che, secondo gli intervistati, potrebbero danneggiare maggiormente la loro situazione finanziaria nel 2025: quasi un terzo (29%) lo pensa, inclusi il 39% dei democratici, il 28% degli indipendenti e il 21% dei repubblicani. Oltre il 20% teme l’impatto negativo delle politiche governative in generale, con il 24% degli indipendenti che le considera la minaccia principale.
Il sondaggio è stato condotto online negli Stati Uniti da Harris Poll tra il 24 e il 26 aprile 2025, su un campione rappresentativo a livello nazionale di 2.102 adulti statunitensi.
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