Netanyahu nega la pace a Gaza, dice che va conquistata e che non si fermerà con la liberazione degli ostaggi
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Netanyahu nega la pace a Gaza, dice che va conquistata e che non si fermerà con la liberazione degli ostaggi

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato apertamente che non c’è “alcuna possibilità” che Israele fermi la guerra a Gaza, neanche in caso di un accordo per la liberazione di altri ostaggi.

Netanyahu nega la pace a Gaza, dice che va conquistata e che non si fermerà con la liberazione degli ostaggi
Benjamin Netanyahu
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13 Maggio 2025 - 22.15


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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato apertamente che non c’è “alcuna possibilità” che Israele fermi la guerra a Gaza, neanche in caso di un accordo per la liberazione di altri ostaggi. Le sue parole indicano chiaramente che la pace non è tra gli obiettivi del governo israeliano: Netanyahu punta alla distruzione totale di Hamas come pretesto per portare avanti l’occupazione della Striscia.

Durante una visita a soldati feriti, Netanyahu ha dichiarato – secondo una nota diffusa dal suo ufficio – che le forze israeliane sono a pochi giorni da una nuova escalation e che entreranno a Gaza “con grande forza per completare la missione… ovvero distruggere Hamas”. Ma il linguaggio usato, e il contesto, fanno intuire un obiettivo più ampio: non fermarsi finché Gaza non sarà completamente sotto controllo israeliano.

Ha aggiunto che qualunque cessate il fuoco sarà solo temporaneo. Anche se Hamas dovesse rilasciare altri ostaggi, “li prenderemo, e poi entreremo. Ma non c’è alcuna possibilità che fermiamo la guerra”. Per Netanyahu, la tregua può essere solo uno strumento tattico, non un passo verso la fine delle ostilità. “Possiamo fare una tregua per un certo periodo, ma andremo fino in fondo”, ha detto. Un messaggio che svela l’intenzione di portare avanti l’offensiva fino all’annientamento politico e militare di Gaza, e forse anche alla sua annessione di fatto.

Le sue affermazioni complicano i negoziati in corso per una nuova tregua, che sembravano aver preso slancio dopo la liberazione dell’ultimo ostaggio americano da parte di Hamas, in un gesto rivolto a Donald Trump, attualmente in visita nella regione – anche se non in Israele.

Le dichiarazioni di Netanyahu segnano anche una potenziale rottura con l’ex presidente statunitense, che aveva espresso speranza affinché la liberazione dell’ostaggio potesse rappresentare un passo verso la fine definitiva della guerra, ormai giunta al diciannovesimo mese. Ma Netanyahu, con parole chiare, ha confermato: nessuna pace, nessuna soluzione diplomatica – solo guerra e conquista.

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