Dal genocidio in Ucraina, al lusso delle nuvole: il Qatar offre a Trump un palazzo nell’aria.
L’aereo non manca dell’oro che possa piacere al suo futuro proprietario.
Dalle camere da letto ai bagni, ai soggiorni e alle sale da pranzo, ogni stanza presenta pareti d’oro riflettenti.
Un ambiente che non è senza ricordare le scelte di design dello sviluppatore nelle proprie proprietà, dalla Trump Tower al suo Golf Club Mar-a-Lago.
Sta cadendo bene.
Se l’accordo tra Putin e Zelensky va come previsto, l’aereo tornerebbe nelle mani di Trump dopo aver completato il suo secondo mandato presidenziale.
L’interno dell’aereo, considerato uno dei più sontuosi del pianeta, stimato in circa 400 milioni di dollari da Business Jet Traveler, è stato progettato dalla famosa società francese di design d’interni Alberto Pinto Cabinet.
Tappeti soffici degni di un palazzo galleggiante, divani in pelle più opulenti di un trono, pannelli in legno verniciato che trasudano ostentata raffinatezza.
(credeteci).
Tutto in tonalità panna e beige accuratamente selezionate, una palette feltro che non rischierà di aggravare il look del futuro proprietario. Qui tutto è lussuoso, tranquillo e… soprattutto, stravagante.
IL PIONE -in fisica particella elementare- PRESIDENTE RUSSO DEGLI STATI UNITI: parodia in tre atti.
Atto I:
Il dono reale mentre l’Ucraina è sotto i bombardamenti, Trump si offre ad un giro di amici in Medio Oriente, con scalo in Qatar. Tra due strette di mano, menziona sul suo Truth Social network un misterioso “dono a beneficio del Ministero della Difesa”. In realtà, questo è un Boeing 747-8 Jumbo, un palazzo volante stimato in 400 milioni di dollari. In realtà, un regalo per sostituire l’Air Force One con un aereo degno di un monarca assoluto.
Atto II:
Mentre Trump si occupa dei suoi interessi, i presidenti Macron, Merz, Starmer e Tusk sono accorsi a Kyiv per discutere e imporre un cessate il fuoco immediato di 30 giorni. “Il VP” deve obbedire o vedere la sua economia crollare sotto una valanga di sanzioni: petrolio congelato, gas bloccato, banche paralizzate. (Continua…. )
Atto III:
La legge del silenzio!
Trump, invitato a partecipare a questo ultimatum, rimane muto. Neanche una critica al VP, nemmeno un rimprovero in superficie.
Perché?
Perché tra i colleghi mafiosi, ci si sostiene a vicenda.
Ha insultato Zelensky senza trattenersi, ha tagliato gli aiuti militari all’ Ucraina, causando centinaia di morti sotto i missili russi. Ma che succede? Intoccabile. Troppo rischioso. Troppo potente. Troppo prezioso, e probabilmente troppi segreti.
Vlad Putin respinge il cessate il fuoco imposto dagli europei e, in puro esercizio di cinismo, propone un incontro a Istanbul questo giovedì per discutere con l’Ucraina, senza dire il nome del Presidente Zelensky.
Una sceneggiatura messa in scena scritta in anticipo. Trump, che finge di essere sopraffatto, troppo servile per graffiare il suo compagno moscovita.
Intanto piovono bombe, cadono civili e Washington tace, lasciando che il massacro continui senza troppe reazioni.
Trump, come una foglia leggerissima, è volato via, (non volato in cielo, sia chiaro), lontano dalle decisioni congiunte con l’Europa, lontano dall’orrore. Difficilmente ha pronunciato qualche parola concordata, forse tra due strette di mano, ma nulla che possa ferire il suo compagno del Cremlino.
Rimpiange i morti, ovviamente. Ma soprattutto i morti russi, quelli che meritano tributi.
Gli ucraini? A malapena riconosciuti.
La storia scriverà il dramma.
Perfezionerà il comfort del suo palazzo volante.
Ultimo atto:
Per Putin, la “trattativa” con Kyiv significa la capitolazione dell’Ucraina e la sua scomparsa come stato sovrano.
Per l’Europa sarebbe una confessione di impotenza di fronte ai crimini commessi sul suo territorio e alla fine dell’Era della Luce, che ha forgiato la sua identità moderna.
Per le generazioni future in tutti gli angoli del pianeta, sarebbe l’avvento di un mondo senza giustizia né verità, con l’unica legge della forza brutale, dove la guerra sarà la norma.
È questo quello che vogliamo, noi persone oneste di buona volontà, pacificate, attaccate ai valori umanisti, cercando di dare un senso nobile alla nostra vita?
Certo che no.
Resistiamo quindi in tutti i modi alla proliferazione del male!
Non arrendiamoci mai!
Argomenti: donald trump