Gaza, Meloni e Tajani: alzate il telefono e dite qualcosa per fermare la strage e far entrare gli aiuti umanitari
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Gaza, Meloni e Tajani: alzate il telefono e dite qualcosa per fermare la strage e far entrare gli aiuti umanitari

Così in una nota Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein, a sostegno dei parlamentari in missione al valico di Rafah.

Gaza, Meloni e Tajani: alzate il telefono e dite qualcosa per fermare la strage e far entrare gli aiuti umanitari
Aiuti umanitari bloccati al valico di Rafah tra Gaza e Egitto
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

17 Maggio 2025 - 18.08


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Signora Presidente del Consiglio,
alzi la cornetta del telefono e parli con il suo omologo israeliano. E lo stesso faccia il ministro degli Esteri con il suo pari grado. Alzi la voce, batta i pugni sul tavolo, Presidente Meloni, ed esiga che la carovana della pace non venga bombardata dagli israeliani.

Non ne è a conoscenza? Legga il lancio dell’Ansa:

“L’Italia deve battere un colpo, Tajani passi dalle parole ai fatti: faccia pressione sulle autorità israeliane affinché Netanyahu cessi di ordinare i bombardamenti di civili e affinché si metta fine al vile ricatto del blocco degli aiuti umanitari.
La carovana dell’Intergruppo parlamentare per la pace tra Palestina e Israele sta raggiungendo il valico di Rafah: chiediamo alla Presidente del Consiglio Meloni e al ministro Tajani di impegnarsi perché i nostri parlamentari e le associazioni della società civile, in rappresentanza dei cittadini italiani, possano entrare nella Striscia di Gaza per consegnare gli aiuti umanitari alla popolazione civile e accompagnarne la distribuzione.
Abbiamo letto le parole del ministro Tajani che si dice preoccupato per il dramma in corso, causato dal blocco degli aiuti imposto da oltre due mesi dal governo criminale di Netanyahu. Siamo però ancor più preoccupati per l’escalation delle operazioni militari dell’IDF, che da ieri sera sono costate la vita a oltre 100 palestinesi e hanno sin qui causato oltre 60mila vittime.
Non si può più restare a guardare, il tempo delle parole è finito.”

Così in una nota Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein, a sostegno dei parlamentari in missione al valico di Rafah.

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Le costa troppo rispondere positivamente? Domanda girata anche al ministro Tajani.

Quale sia la situazione nella Striscia è cosa nota. Ad aggiornarla sono le organizzazioni promotrici della carovana di aiuti umanitari:

“La situazione nella Striscia di Gaza precipita di ora in ora.
L’esercito israeliano (IDF) ha annunciato ulteriori e imminenti bombardamenti. In queste ore drammatiche, ci arrivano notizie stampa di volantini lanciati nella Striscia che intimano alla popolazione di lasciare le proprie case.
Non possiamo restare a guardare mentre si prepara un ulteriore massacro.
Meloni e Tajani agiscano ora, con ogni mezzo disponibile, contattino i loro omologhi israeliani per scongiurare questo ennesimo sfollamento forzato di popolazione e ulteriori crimini di guerra.
Il governo italiano ha il dovere morale e politico di alzare la voce: stare dalla parte del diritto internazionale, non della resa alla violenza.
Gli aiuti umanitari devono entrare ora, senza ulteriori ritardi, senza condizioni.
Non c’è più tempo per appelli diplomatici che restano inascoltati.
La delegazione di AOI, ARCI, Assopace Palestina e parlamentari è a pochi chilometri dal valico di Rafah pronta a scortare gli aiuti umanitari con la nostra presenza.
Il silenzio e l’inazione equivalgono a complicità. Ogni minuto perso è una vita in meno.”

Ecco, Presidente Meloni, Ministro Tajani: alzate il telefono. E fatevi sentire. La schiena dritta è da statisti.

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