La doppia morale dell’Occidente: volenterosi per l’Ucraina, vili su Gaza
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La doppia morale dell’Occidente: volenterosi per l’Ucraina, vili su Gaza

L’esempio più clamoroso è quello dei “volenterosi”, la coalizione guidata dal presidente francese Macron e dal premier inglese Starmer di cui fanno parte tra gli altri la presidente Ue Von der Leyen e il segretario Nato Rutte.

La doppia morale dell’Occidente: volenterosi per l’Ucraina, vili su Gaza
Starmer, Zelensky e Macron
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Claudio Visani Modifica articolo

17 Maggio 2025 - 17.03


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L’esempio più clamoroso è quello dei “volenterosi”, la coalizione guidata dal presidente francese Macron e dal premier inglese Starmer di cui fanno parte tra gli altri la presidente Ue Von der Leyen e il segretario Nato Rutte. Durissimi e disposti a fare il diavolo a quattro sull’invasione russa dell’Ucraina, pronti a sostenere fino alla morte Zelensky e a riarmare fino ai denti l’Europa contro Putin, decisi a difendere a ogni costo la sovranità dell’Ucraina fino al punto di mandare truppe al confine e di rischiare la terza guerra mondiale, inermi, silenti e vili sull’occupazione di Gaza e della Cisgiordania da parte di Israele. Per la serie, quando il criminale è il nostro figlio di puttana si può chiudere un occhio sui princìpi, il diritto internazionale, la libertà. Anche tutti e due se è Israele della Shoah.

Negli ultimi vertici hanno detto di tutto e di più per complicare l’avvio dei negoziati tra Russia e Ucraina. Dai continui allarmi sulla presunta imminente invasione russa dell’Europa, al sostegno delle posizioni più intransigenti di un Zelensky che se potesse sgancerebbe l’atomica su Mosca. E ieri a Malta c’è mancata solo la óla per festeggiare la falsa partenza delle trattative a Istanbul.

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Sempre ieri l’esercito di Israele ha iniziato l’occupazione definitiva della Striscia di Gaza con nuovi pesanti bombardamenti e il massiccio ingresso dei carri armati. Nelle ultime 24 ore i palestinesi morti sono stati più di 150, tra cui molti bambini. Mentre altri muoiono ogni giorno di più di fame, di sete e di mancate cure a causa del blocco degli aiuti umanitari che dura da due mesi.

Sordo agli appelli dell’Onu e perfino a quelli del “pacificatore” Trump, il governo Netanyahu ha lanciato l’operazione dal nome evocativo e inquietante “Carri di Gedeone”. Un nome non casuale, perchè richiama il guerriero biblico che, secondo la tradizione ebraica, guidò un gruppo di eletti a sterminare i “madianiti”, un antico popolo arabo.

Il piano, e questo è ancora più inquietante, è stato approvato all’unanimità dalla Knesset, quindi partiti di opposizione compresi. In sostanza prevede l’annessione definitiva della Striscia di Gaza con conseguenti e forzati trasferimenti di massa dei palestinesi: in pratica la loro deportazione. O la pulizia etnica, chiamatela come volete.

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Ebbene, avete visto e sentito qualcosa di diverso da dichiarazioni di circostanza su quel che sta avvenendo a Gaza? Avete notizia di qualche vertice dei volenterosi sul tema? Vi risulta che qualcuno dei nostri zelanti capi di stato europei abbia convocato l’ambasciatore israeliano? Che la Ue della baronessa Von der Leyen abbia annunciato una qualche sanzione a Israele o un “ReArm Europe” per il Medio Oriente? O che la nostra premier Meloni oltre al patetico “non sono d’accordo con le ultime proposte di Netanyahu” pronunciato l’altro ieri alla Camera, abbia ordinato a Leonardo, ad esempio, di cessare la vendita di armi a Israele?

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