Secondo quanto riportato da NBC News, l’amministrazione del presidente Donald Trump starebbe lavorando a un piano per trasferire in maniera permanente fino a 1 milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Libia. La notizia, rivelata il 16 maggio 2025, si basa sulle dichiarazioni di cinque fonti informate che hanno preferito rimanere anonime. Il piano sarebbe in una fase di valutazione avanzata, tanto che discussioni preliminari sarebbero già avvenute con la leadership libica.
Dettagli del piano
NBC News riferisce che, in cambio dell’accoglienza dei palestinesi, l’amministrazione Trump potrebbe sbloccare miliardi di dollari di fondi americani congelati oltre un decennio fa e destinati alla Libia. Tuttavia, non è stato ancora raggiunto un accordo definitivo con il governo di Tripoli. Le fonti sottolineano che il piano è ancora in fase esplorativa, ma l’interesse dell’amministrazione è concreto e le discussioni con la Libia indicano un avanzamento significativo.
Il progetto, se realizzato, rappresenterebbe una delle iniziative più controverse dell’amministrazione Trump in Medio Oriente, sollevando interrogativi su fattibilità logistica, implicazioni umanitarie e conformità al diritto internazionale. Alcuni post su X hanno definito il trasferimento forzato come un potenziale “crimine di guerra” o “atto di genocidio”, citando norme internazionali, sebbene tali affermazioni richiedano un’analisi legale approfondita.
Contesto e reazioni
La notizia è stata ripresa da diverse testate giornalistiche qualificate. La Voce di New York e la Repubblica hanno riportato la storia, confermando i dettagli forniti da NBC News e sottolineando l’impatto regionale del piano. Secondo la Repubblica, il progetto si inserisce in un contesto di crescenti tensioni nella Striscia di Gaza, dove i bombardamenti israeliani continuano a colpire duramente la popolazione palestinese.
Le reazioni internazionali sono state immediate, anche se al momento limitate. Su X, diversi utenti hanno espresso preoccupazione per le implicazioni del piano, evidenziando il rischio di destabilizzazione per la Libia, già alle prese con una situazione politica e sociale fragile. Un utente ha suggerito che il trasferimento potrebbe avere ripercussioni sull’Italia, data la vicinanza geografica e i flussi migratori attraverso il Mediterraneo. Altri hanno criticato l’idea, definendola una forma di “pulizia etnica” mascherata da “relocation”.
Analisi critica
Il piano, se confermato, solleva numerose questioni. La Libia, un paese frammentato da anni di conflitti interni e instabilità politica, potrebbe non essere in grado di ospitare un numero così elevato di persone senza un supporto internazionale significativo. Inoltre, il trasferimento forzato di una popolazione su larga scala violerebbe potenzialmente le convenzioni internazionali, come la Convenzione di Ginevra, che protegge i civili dalle espulsioni forzate durante i conflitti.
Le fonti giornalistiche, pur qualificate, si basano su testimonianze anonime, il che richiede cautela nella valutazione della notizia. NBC News non ha fornito dettagli su come il piano sarebbe implementato né ha chiarito il ruolo di altri attori internazionali, come Israele o l’Autorità Palestinese. È necessario attendere ulteriori conferme ufficiali per comprendere la portata e la fattibilità del progetto.
L’ipotesi di trasferire 1 milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Libia, come riportato da NBC News e altre testate, rappresenta una proposta senza precedenti che potrebbe avere profonde implicazioni geopolitiche e umanitarie. Sebbene il piano sia ancora in fase di discussione, la sua sola esistenza alimenta dibattiti su etica, diritto internazionale e stabilità regionale. Ulteriori sviluppi saranno cruciali per valutare se l’amministrazione Trump intenda proseguire su questa strada e come la comunità internazionale risponderà.