Ricerca genealogica: il nonno di Leone XIV era di Milazzo ed emigrò negli Stati Uniti nel 1903

Il documento, insieme ad altri registri genealogici, ha rivelato che Prevost era nato il 24 giugno 1876 a Milazzo, in provincia di Messina, con il nome di Salvatore Giovanni Gaetano Riggitano.

Ricerca genealogica: il nonno di Leone XIV era di Milazzo ed emigrò negli Stati Uniti nel 1903
Un murale con Papa Leone XIV
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17 Maggio 2025 - 13.14


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Da quando è stato eletto primo pontefice americano della storia, Papa Leone XIV – nato a Chicago – ha visto emergere nuovi dettagli sulle sue radici familiari, che raccontano molto del retaggio multiculturale degli Stati Uniti e del loro complesso rapporto con la razza.

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Il servizio genealogico Ancestry ha annunciato che un team guidato dallo storico Kyle Betit ha scoperto che il nonno paterno di Leone, John R. Prevost, era immigrato negli Stati Uniti dalla Sicilia nord-orientale.

L’annuncio è arrivato poco dopo che Leone aveva utilizzato il suo primo discorso ufficiale rivolto al corpo diplomatico per affermare che la dignità dei migranti deve essere rispettata. Una dichiarazione che molti hanno interpretato come un potenziale segnale di contrasto alle politiche sull’immigrazione del presidente Donald Trump, recentemente rieletto, che puntano a un forte giro di vite sui flussi migratori verso gli Stati Uniti.

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«La mia storia personale è quella di un cittadino, discendente di immigrati, che a sua volta ha scelto di emigrare», ha dichiarato Leone agli ambasciatori presso il Vaticano.

Le origini siciliane del pontefice sono emerse in parte grazie a un modulo del 1940 che il nonno John Prevost – allora residente a Chicago – fu obbligato a compilare in quanto cittadino straniero non naturalizzato. Quel documento, insieme ad altri registri genealogici, ha rivelato che Prevost era nato il 24 giugno 1876 a Milazzo, in provincia di Messina, con il nome di Salvatore Giovanni Gaetano Riggitano.

Secondo la ricerca di Ancestry, Riggitano arrivò a New York nel maggio 1903 a bordo del piroscafo Perugia, facendo parte della grande ondata di circa 4 milioni di italiani – per lo più siciliani – emigrati negli Stati Uniti tra il 1880 e il 1915 per fuggire povertà, instabilità politica e altre difficoltà.

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Una volta negli Stati Uniti, Riggitano anglicizzò il suo nome in John e adottò il cognome della moglie, Suzanne Prevost. Lavorò come insegnante di italiano, francese e spagnolo, e visse con la famiglia a Chicago, secondo quanto emerso da curriculum, articoli di giornale, annunci pubblicitari, atti di nascita e censimenti consultati dagli studiosi di Ancestry.

Uno dei figli della coppia, Louis Marius Prevost, sposò Mildred Agnes Martinez.

Il padre di Mildred, Joseph Martinez, nacque con tutta probabilità nell’isola che oggi ospita la Repubblica Dominicana e Haiti. In seguito visse con la moglie Louise nel Settimo Distretto di New Orleans, un quartiere storicamente abitato da creoli – termine che in quella zona indicava spesso persone di origine mista.

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Secondo altri genealogisti, i Martinez – nonni materni del futuro pontefice – a un certo punto si identificarono come neri. Tuttavia, nel 1920, in un contesto di dura repressione razziale nel sud degli Stati Uniti, si trasferirono a Chicago e, come fecero molte altre famiglie in situazioni simili, iniziarono a dichiararsi bianchi.

Louis e Mildred Prevost crebbero tre figli nella fede cattolica a Chicago. Il più giovane, Robert, fu ordinato sacerdote nel 1982, divenne in seguito superiore generale dell’Ordine agostiniano, poi vescovo in Perù, quindi cardinale per volere di Papa Francesco nel settembre 2023 e infine prefetto del dicastero vaticano che si occupa della nomina dei vescovi nel mondo.

L’8 maggio, dopo due giorni di conclave a Roma – a circa 740 chilometri da Milazzo, città natale del nonno paterno – Robert Prevost è stato eletto Papa con il nome di Leone XIV, diventando guida della Chiesa cattolica e dei suoi 1,4 miliardi di fedeli.

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«Spesso troviamo dei parallelismi tra passato e presente», ha commentato Betit. «Nel caso del nuovo Papa, suo nonno partì dall’Italia per l’America, e il nipote ha fatto il percorso inverso tornando in Italia da pontefice».

Il predecessore di Leone XIV, Papa Francesco, aveva più volte criticato le politiche anti-immigrazione di Trump. E ora anche Leone potrebbe trovarsi in rotta di collisione con l’amministrazione USA, che nella seconda presidenza Trump ha già avviato una nuova ondata di detenzioni e rimpatri forzati.

Venerdì scorso, ad esempio, la Corte Suprema ha bocciato un tentativo del governo di riprendere le espulsioni dei venezuelani sulla base di una vecchia legge di guerra risalente al XVIII secolo.

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Già da cardinale, Robert Prevost aveva espresso opinioni critiche verso l’allora vicepresidente J.D. Vance, che aveva sostenuto che “occuparsi prima del proprio popolo” fosse in linea con l’insegnamento cattolico. Prevost aveva ricondiviso un editoriale che confutava quella tesi.

Nel suo discorso di venerdì agli ambasciatori, Leone XIV ha ribadito: «Tutti noi, nel corso della vita, possiamo trovarci sani o malati, occupati o disoccupati, nella nostra terra natale o in un paese straniero, ma la nostra dignità rimane sempre la stessa. È la dignità di una creatura voluta e amata da Dio».

Il vicepresidente Vance è atteso alla messa inaugurale di Papa Leone XIV in Vaticano, come capo della delegazione ufficiale statunitense.

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