L’esercito israeliano ha annunciato l’inizio di una nuova, imponente offensiva terrestre su Gaza. In una dichiarazione ufficiale, il comando militare ha confermato che l’operazione coinvolge unità del comando meridionale, attive contemporaneamente nel nord e nel sud della Striscia. Le forze di terra sono supportate dall’aeronautica israeliana.
Come riportato nelle ultime ore, i bombardamenti hanno già provocato centinaia di vittime civili. L’intensità dell’offensiva e la simultaneità degli attacchi in diverse aree del territorio fanno temere una nuova ondata di massacri su larga scala.
Ospedali sotto attacco, feriti e medici tra i bersagli
La situazione umanitaria è precipitata ulteriormente con l’attacco sistematico agli ospedali. Il dottor Muhammad Zaqout, direttore generale degli ospedali di Gaza, ha dichiarato ad Al Jazeera che le strutture sanitarie non sono più in grado di garantire cure mediche a causa dei continui attacchi israeliani.
Secondo Zaqout, l’esercito israeliano starebbe deliberatamente impedendo ai feriti di raggiungere gli ospedali e avrebbe colpito direttamente pazienti, personale medico e reparti ospedalieri. Il reparto di terapia intensiva dell’ospedale indonesiano a Beit Lahiya è stato colpito direttamente, rendendo impossibile ogni ulteriore trattamento. Anche l’ospedale al-Awda, a Jabalia, è stato bombardato, mettendo in pericolo la vita di pazienti e operatori sanitari.
Nel sud della Striscia, l’ospedale europeo di Gaza è stato colpito da 14 razzi, che ne hanno distrutto le infrastrutture e le linee dell’ossigeno, compromettendone gravemente la riapertura.
Un’escalation che rischia di trasformarsi in catastrofe umanitaria
La gravità di quanto sta accadendo segna un’escalation senza precedenti e lascia presagire un’ulteriore, devastante fase del conflitto. Il diretto attacco alle strutture sanitarie, la paralisi dei soccorsi e l’avvio di operazioni militari su larga scala sembrano indicare l’inizio di un nuovo massacro, che colpirà indiscriminatamente civili, feriti e personale medico.