La maggioranza impone l’acquisto di tecnologie militari da Israele: ignorato il massacro di Gaza
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La maggioranza impone l’acquisto di tecnologie militari da Israele: ignorato il massacro di Gaza

La maggioranza di governo ha approvato oggi, in Commissione Difesa della Camera, il proseguimento del programma di acquisizione di tecnologie militari da aziende israeliane

La maggioranza impone l’acquisto di tecnologie militari da Israele: ignorato il massacro di Gaza
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20 Maggio 2025 - 20.06


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La maggioranza di governo ha approvato oggi, in Commissione Difesa della Camera, il proseguimento del programma di acquisizione di tecnologie militari da aziende israeliane, nonostante le tensioni internazionali e le richieste di sospensione da parte dell’opposizione. Il via libera è arrivato in assenza di rappresentanti del Ministero della Difesa, fatto che ha suscitato forte disappunto tra le forze di minoranza.

Il programma riguarda l’acquisto di nuovi sistemi tecnologici per la difesa da parte di imprese israeliane, in un momento in cui l’offensiva militare su Gaza ha riportato sotto i riflettori la natura delle forniture belliche e i legami con aziende coinvolte nei conflitti in corso.

La discussione in commissione è degenerata in uno scontro verbale, dopo che il deputato Marco Grimaldi (Alleanza Verdi e Sinistra), presente ai lavori, ha accusato frontalmente la maggioranza di irresponsabilità, definendo “inaccettabile” procedere con l’approvazione del provvedimento in questo contesto storico e politico. Le sue parole hanno innescato la reazione di alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia, dando vita a una bagarre che ha costretto la presidenza a intervenire per ripristinare l’ordine.

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Il Partito Democratico ha votato contro, ritenendo la scelta “politicamente miope”, e ha criticato duramente l’iter con cui il provvedimento è stato portato avanti. In una nota ufficiale, i deputati dem della Commissione Difesa hanno definito “grave” l’assenza del Ministero, evidenziando come “si sia evitato di assumersi la responsabilità di difendere una decisione così controversa, che ha implicazioni politiche, etiche e strategiche rilevanti”.

Secondo quanto riportato da diverse testate giornalistiche, il programma di approvvigionamento include tecnologie fornite da aziende note per la loro partecipazione a operazioni militari nelle aree di conflitto. Il caso ha riaperto il dibattito sulla coerenza delle scelte del governo italiano in materia di politica estera e di difesa, in particolare nel rapporto con paesi coinvolti in gravi crisi umanitarie.

La maggioranza ha respinto le richieste di rinvio o di sospensione del provvedimento, procedendo in modo compatto all’approvazione del testo. Una scelta che, alla luce della situazione internazionale, assume un peso politico significativo e rischia di acuire le tensioni dentro e fuori il Parlamento.

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