Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha sollecitato la comunità internazionale a considerare l’imposizione di sanzioni contro Israele per porre fine alla guerra in corso nella Striscia di Gaza. Durante il vertice tenutosi a Madrid con la partecipazione di 20 paesi europei e arabi, Albares ha dichiarato a France Info che “questa guerra non ha più alcun obiettivo” e che “bisogna fare tutto il possibile per fermarla”.
Il vertice, che ha visto la partecipazione di rappresentanti della Lega Araba e dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica, mirava a rilanciare la soluzione dei due Stati e a garantire un accesso massiccio e senza ostacoli agli aiuti umanitari per Gaza. Albares ha criticato il controllo israeliano sugli aiuti, affermando che “non può essere Israele a decidere chi può mangiare e chi no”.
La posizione della Spagna si inserisce in un contesto europeo di crescente preoccupazione per la crisi umanitaria a Gaza. In una recente riunione a Bruxelles, 17 dei 27 paesi membri dell’UE hanno richiesto una revisione dell’accordo di associazione UE-Israele, in vigore dal 2000, invocando la clausola sui diritti umani. La rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, ha sottolineato la necessità di esercitare pressione su Israele.
Parallelamente, il Regno Unito ha sospeso le negoziazioni commerciali con Israele e ha convocato l’ambasciatore israeliano in segno di protesta. Francia, Canada e Regno Unito hanno emesso una dichiarazione congiunta avvertendo Israele di possibili sanzioni se non interromperà la sua offensiva.
Albares ha ribadito che “non può essere Israele a decidere chi può mangiare e chi no”, sottolineando l’urgenza di un accesso umanitario senza restrizioni. Ha inoltre affermato che “se tutti agissero come la Spagna, questa guerra finirebbe oggi”, evidenziando il ruolo attivo del governo spagnolo nel promuovere una soluzione pacifica al conflitto.
La Spagna ha aumentato significativamente la sua assistenza umanitaria ai palestinesi, triplicando gli aiuti e vietando la vendita di armi a Israele. Il governo spagnolo ha anche espresso il suo sostegno al riconoscimento dello Stato palestinese e ha condannato le “violazioni del diritto internazionale” commesse nella Striscia di Gaza. (
La posizione della Spagna ha suscitato divisioni all’interno della politica nazionale. Mentre il Partito Socialista (PSOE) e i suoi alleati chiedono azioni più decise contro Israele, come la rottura delle relazioni o un embargo sulle armi, il Partito Popolare (PP) è diviso tra sostenitori di Israele e critici moderati.
La comunità internazionale continua a monitorare la situazione, con crescenti richieste di un cessate il fuoco permanente e di un accesso umanitario illimitato per alleviare la sofferenza della popolazione civile a Gaza.