La Striscia di Gaza è stata colpita da nuovi bombardamenti israeliani, che hanno causato numerose vittime civili. Un attacco aereo ha distrutto la casa di un giornalista nel nord della Striscia, uccidendo almeno otto persone. Di seguito, una cronaca delle principali notizie relative agli eventi di oggi a Gaza, tratte dal liveblog di Al Jazeera.
Attacco alla casa di un giornalista: otto vittime
Un bombardamento israeliano ha devastato l’abitazione del giornalista palestinese Osama al-Arbid, situata nel nord della Striscia di Gaza. L’attacco, avvenuto nelle prime ore del 28 maggio 2025, ha causato la morte di almeno otto persone, tra cui civili. Secondo il portavoce della Protezione civile di Gaza, l’azione militare è stata condotta senza preavviso, aggravando il bilancio delle vittime civili nella regione.
Escalation di violenza: quindici morti dall’alba
Dall’inizio della giornata, i bombardamenti israeliani hanno provocato almeno quindici vittime in diverse aree di Gaza. Oltre all’attacco alla casa del giornalista, altre operazioni militari hanno colpito abitazioni e infrastrutture civili. La Protezione civile e il Ministero della Sanità di Gaza denunciano che tra le vittime ci sono donne e bambini, evidenziando la natura indiscriminata degli attacchi.
Contesto di crisi umanitaria
Gli attacchi odierni si inseriscono in un quadro di grave emergenza umanitaria a Gaza. Da settimane, la Striscia è sottoposta a un blocco che limita l’accesso a cibo, medicinali e altri beni essenziali, spingendo la popolazione al confine della carestia. Le Nazioni Unite hanno denunciato che circa 290.000 bambini sono a rischio di morte per fame. I bombardamenti, come quello di oggi, colpiscono aree densamente popolate, aggravando ulteriormente la situazione.
Reazioni internazionali
L’intensificarsi delle operazioni militari israeliane a Gaza ha suscitato critiche a livello globale. Organizzazioni per i diritti umani e alcuni leader internazionali hanno chiesto un cessate il fuoco immediato e l’apertura di corridoi umanitari per alleviare le sofferenze della popolazione civile. Le autorità israeliane, tuttavia, continuano a giustificare gli attacchi come parte di un’operazione volta a colpire obiettivi militari.