Hamas: "Il nuovo piano di tregua sostenuto da Israele e Stati Uniti non pone fine alla guerra né al blocco di Gaza"
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Hamas: "Il nuovo piano di tregua sostenuto da Israele e Stati Uniti non pone fine alla guerra né al blocco di Gaza"

Hamas ha dichiarato che il nuovo piano di cessate il fuoco proposto dagli Stati Uniti con il sostegno di Israele non porrebbe fine né alla guerra né al blocco israeliano su Gaza

Hamas: "Il nuovo piano di tregua sostenuto da Israele e Stati Uniti non pone fine alla guerra né al blocco di Gaza"
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30 Maggio 2025 - 13.25


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Hamas ha dichiarato che il nuovo piano di cessate il fuoco proposto dagli Stati Uniti con il sostegno di Israele non porrebbe fine né alla guerra né al blocco israeliano su Gaza, pur affermando di stare esaminando la proposta “con pieno senso di responsabilità nazionale”.

Bassem Naim, alto dirigente di Hamas, ha riferito all’Associated Press che la risposta israeliana “significa perpetuare l’occupazione e continuare con uccisioni e carestia”. Ha aggiunto che essa “non soddisfa nessuna delle richieste del nostro popolo, prima fra tutte la fine della guerra e della fame”.

Anche un altro alto esponente di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha dichiarato a Reuters che i termini della proposta ricalcano la posizione israeliana e non includono alcun impegno concreto a porre fine alla guerra, ritirare le truppe israeliane o consentire l’ingresso degli aiuti, come richiesto da Hamas.

In precedenza, gli Stati Uniti avevano affermato che Israele aveva “dato il via libera” alla proposta. Donald Trump e l’inviato statunitense Steve Witkoff “hanno presentato una proposta di cessate il fuoco a Hamas con l’approvazione di Israele”, ha dichiarato la Casa Bianca, aggiungendo che i negoziati sono “in corso”.

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Secondo una bozza trapelata a Reuters, la proposta prevede una tregua di 60 giorni, garantita da Trump e dai mediatori Qatar ed Egitto, e uno scambio, nella prima settimana, di 28 ostaggi israeliani – vivi e morti – con 125 prigionieri palestinesi condannati all’ergastolo e con i resti di 180 palestinesi deceduti.

Sempre secondo la bozza, gli aiuti umanitari verrebbero inviati a Gaza non appena Hamas accetterà l’accordo. Hamas, da parte sua, rilascerebbe gli ultimi 30 ostaggi solo una volta raggiunto un cessate il fuoco permanente.

Una versione della proposta visionata dal quotidiano israeliano Haaretz indica che gli aiuti verrebbero distribuiti tramite canali come l’ONU e la Mezzaluna Rossa. Anche se tutte le attività militari offensive israeliane cesserebbero all’entrata in vigore dell’accordo, l’esercito israeliano sarebbe ridislocato in alcune aree del nord e del sud della Striscia di Gaza, nonché nel cosiddetto Corridoio di Netzarim.

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