Rubio ordina alle ambasciate di 'spiare' i social degli aspiranti studenti di Harvard: se sei anti-Trump niente visto
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Rubio ordina alle ambasciate di 'spiare' i social degli aspiranti studenti di Harvard: se sei anti-Trump niente visto

Ufficialmente si tratta di un controllo per verificare contenuti anti-semiti in realtà è un modo per fermare chi sia anche vagamente liberal

Rubio ordina alle ambasciate di 'spiare' i social degli aspiranti studenti di Harvard: se sei anti-Trump niente visto
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31 Maggio 2025 - 10.54


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Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha ordinato ai consolati e alle ambasciate americane di avviare immediatamente il controllo dei profili social degli aspiranti studenti diretti ad Harvard, alla ricerca di contenuti antisemiti. Si tratta di un programma pilota che potrebbe presto essere esteso a tutti i college statunitensi.

Il dispaccio, firmato dal Segretario di Stato Marco Rubio è stato inviato giovedì sera. Vi si legge che gli ufficiali consolari dovranno “effettuare un controllo completo della presenza online di qualsiasi richiedente visto non immigrante diretto ad Harvard per qualsiasi motivo”. Sebbene l’iniziativa riguardi principalmente gli studenti, sarà applicata anche a docenti, ricercatori, membri dello staff e relatori ospiti della prestigiosa università.

La direttiva entra in vigore immediatamente. Il Dipartimento di Stato non ha fornito commenti immediati alla richiesta di chiarimenti.

Il documento dà seguito a una proposta dell’amministrazione Trump, avanzata all’inizio della settimana, per rafforzare i controlli sui social media di tutti gli studenti stranieri che richiedono un visto per studiare negli Stati Uniti. In attesa di implementare il sistema, sono state sospese temporaneamente le nuove richieste di appuntamento per i visti studenteschi. Una forma di controllo sui social media esisteva già, ma finora si concentrava soprattutto sugli studenti che rientravano nel Paese dopo aver partecipato a proteste contro le operazioni israeliane a Gaza.

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Particolarmente rilevante è l’indicazione rivolta agli ufficiali consolari di considerare “l’assenza di una presenza online o l’utilizzo di account privati o con visibilità limitata” come possibile segnale di evasività, tale da mettere in dubbio l’attendibilità del richiedente. Il dispaccio prevede inoltre che gli aspiranti con account social privati siano invitati a renderli pubblici per consentire l’esame da parte dell’Unità per la Prevenzione delle Frodi.

La misura si inserisce nel contesto dello scontro tra la Casa Bianca e le università d’élite americane, accusate di non aver gestito adeguatamente i casi di antisemitismo scoppiati durante le proteste contro le azioni militari israeliane nella Striscia di Gaza contro Hamas.

Sebbene il dispaccio indichi l’antisemitismo come oggetto specifico del controllo, non definisce chiaramente quali espressioni siano considerate sufficienti per rendere inammissibile un richiedente, secondo i criteri del Dipartimento di Stato. Tuttavia, si afferma che la procedura avviata ad Harvard “servirà anche come programma pilota per un più ampio sistema di controllo e verifica dei richiedenti visto”, suggerendo che sarà presto esteso ad altri atenei presi di mira dall’amministrazione Trump.

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Questa nuova direttiva arriva mentre il governo statunitense continua il braccio di ferro con Harvard, accusata di non aver affrontato adeguatamente gli episodi di antisemitismo esplosi durante il conflitto tra Israele e Hamas. In seguito a queste tensioni, il governo federale ha revocato miliardi di dollari di fondi per la ricerca destinati all’università e ha avviato contenziosi legali con l’ateneo di Cambridge, Massachusetts. Inoltre, ha sospeso temporaneamente la possibilità per Harvard di accogliere studenti internazionali, bloccando l’emissione dei visti, una misura poi congelata da un giudice federale.

Il provvedimento si inserisce anche in un quadro più ampio di pressione verso le comunità accademiche straniere: tra queste, anche gli studenti cinesi iscritti negli Stati Uniti. Rubio ha dichiarato mercoledì che l’amministrazione “revocherà con determinazione” i visti agli studenti cinesi coinvolti in ambiti considerati sensibili, una mossa che ha lasciato disorientati diversi funzionari del Dipartimento di Stato.

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