Dreyfus: la Francia pensa a una promozione pustuma a generale per l'ufficiale vittima dell'antisemitismo
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Dreyfus: la Francia pensa a una promozione pustuma a generale per l'ufficiale vittima dell'antisemitismo

A più di un secolo di distanza, l’ufficiale vittima dell’antisemitismo potrebbe ricevere una promozione postuma.

Dreyfus: la Francia pensa a una promozione pustuma a generale per l'ufficiale vittima dell'antisemitismo
Alfred Dreyfus secondo a destra
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3 Giugno 2025 - 12.37


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Più di un secolo fa, Alfred Dreyfus fu ingiustamente condannato per tradimento in un caso che sconvolse la Francia e mise in luce una crescente ondata di antisemitismo.

Lunedì, i politici francesi hanno compiuto il primo passo verso la riparazione di quell’ingiustizia, approvando all’unanimità una proposta simbolica per promuovere postumamente Dreyfus, capitano dell’esercito francese di origine ebraica, al grado di generale di brigata.

Il caso risale al 1894, quando un ufficiale del controspionaggio francese trovò un documento strappato nell’ambasciata tedesca a Parigi. I vertici militari, nel tentativo di individuare chi stesse passando segreti militari ai tedeschi, puntarono il dito contro Dreyfus, all’epoca trentaseienne, originario dell’Alsazia.

Ma Dreyfus non era l’autore del documento, come ha ricordato il deputato Charles Sitzenstuhl, del partito centrista Rinascimento del presidente Emmanuel Macron. Davanti a una commissione parlamentare, Sitzenstuhl ha affermato: «Fu l’antisemitismo di una parte della leadership militare dell’epoca, forse unito all’invidia per le eccezionali qualità di Dreyfus, il tutto alimentato dalla pressione della stampa e dai movimenti nazionalisti e antisemiti, a portare alla sua accusa senza prove e all’assurda insistenza su quella colpevolezza».

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Dreyfus fu processato e condannato per tradimento. Spogliato pubblicamente del grado, venne condannato all’ergastolo e deportato sull’Isola del Diavolo, nella Guyana francese.

Il caso fu poi riaperto da un nuovo capo dell’intelligence, che notò come la calligrafia del documento incriminato corrispondesse a quella di un altro ufficiale, Ferdinand Walsin Esterhazy. Ma quando le prove furono presentate, il capo dell’intelligence venne espulso dall’esercito e incarcerato, mentre Esterhazy fu assolto.

Mentre Dreyfus languiva in prigione, la sua vicenda iniziò a suscitare clamore. Lo scrittore Émile Zola divenne uno dei suoi più ferventi difensori, pubblicando la famosa lettera aperta J’accuse, in cui accusava il governo di antisemitismo e di ingiusta detenzione. Il caso spaccò la società francese tra i dreyfusardi, convinti della sua innocenza, e gli antidreyfusardi, certi della sua colpevolezza.

Nel 1899 Dreyfus fu riportato in Francia per un secondo processo. Fu nuovamente dichiarato colpevole e condannato a dieci anni di carcere, ma ricevette la grazia presidenziale. Solo nel 1906 la Corte di cassazione annullò la condanna e lo assolse pienamente.

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Fu reintegrato nell’esercito con il grado di maggiore e servì durante la Prima guerra mondiale. Morì nel 1935 all’età di 75 anni.

Per anni i parlamentari hanno discusso l’idea di promuoverlo postumamente, fino alla proposta legislativa presentata lunedì. «Questo disegno di legge è il frutto di un’iniziativa legislativa unica per affrontare una situazione altrettanto unica», ha dichiarato Sitzenstuhl davanti alla commissione Difesa dell’Assemblea nazionale. «È un riconoscimento simbolico di un caso straordinario, senza paragoni nella storia della Repubblica».

Sitzenstuhl ha anche suggerito che Dreyfus potrebbe essere sepolto al Pantheon, il mausoleo parigino che accoglie le figure più illustri della Francia. Il disegno di legge passa ora al Senato per la discussione.

Il provvedimento sottolinea che il riconoscimento di Dreyfus è anche un modo per evidenziare come la comunità ebraica francese – una delle più grandi al mondo fuori da Israele e dagli Stati Uniti – continui ad affrontare discriminazioni. «L’antisemitismo che colpì Alfred Dreyfus non appartiene al passato», si legge nel testo, che descrive questa lotta come «ancora attuale».

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La Francia ha registrato un aumento dei crimini d’odio: secondo i dati ufficiali pubblicati a marzo, nel 2023 si è verificato un incremento dell’11% dei reati razzisti, xenofobi o antireligiosi.

«Accusato, umiliato e condannato perché ebreo, Alfred Dreyfus fu radiato dall’esercito, imprigionato ed esiliato sull’Isola del Diavolo», ha scritto il mese scorso sui social Gabriel Attal, ex primo ministro e promotore del disegno di legge. «Promuovere Alfred Dreyfus al grado di generale di brigata costituirebbe un atto di riparazione, un riconoscimento dei suoi meriti e un tributo al suo impegno per la Repubblica».

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