Il leader dell’estrema destra olandese Geert Wilders ha annunciato l’uscita del suo partito dalla coalizione di governo a quattro partiti, a causa di uno scontro sulla politica migratoria e sull’asilo, segnando così la probabile fine del governo olandese in carica da soli 11 mesi.
Wilders, il cui partito anti-Islam PVV (Partito per la Libertà) era arrivato primo alle elezioni parlamentari alla fine del 2023, ha dichiarato martedì di aver informato il primo ministro Dick Schoof che tutti i ministri del PVV avrebbero lasciato l’esecutivo.
In precedenza, il leader dell’estrema destra aveva annunciato sui social media, dopo un breve incontro tra i quattro leader della coalizione – insediata solo lo scorso luglio – che poiché «non c’è stato via libera al nostro piano per l’asilo», il PVV stava «uscendo dalla coalizione».
Wilders ha spiegato che i partner si sono rifiutati di adottare il suo piano in 10 punti per fermare l’immigrazione a fini di asilo, come da lui richiesto la scorsa settimana. Secondo esperti legali, diverse delle misure proposte violerebbero le leggi europee sui diritti umani e la Convenzione ONU sui rifugiati, cui i Paesi Bassi hanno aderito.
Frustrato per la mancanza di progressi, Wilders aveva avvertito in una conferenza stampa la settimana scorsa che, se la politica migratoria non fosse stata inasprita attuando i punti del suo piano, il PVV – il partito più grande in parlamento con 37 seggi – sarebbe «uscito dal governo».
Schoof dovrebbe presentare le dimissioni al re Guglielmo Alessandro già nella giornata di martedì, a meno di un mese dal vertice NATO previsto all’Aia.
Dilan Yeşilgöz, leader del partito liberal-conservatore VVD, membro della coalizione, ha dichiarato che il primo ministro Schoof aveva esortato i leader ad agire con responsabilità prima della riunione di martedì.
«Il primo ministro, che ci ha rivolto un appello questa mattina, ha detto che stiamo affrontando enormi sfide internazionali: c’è una guerra nel nostro continente, una crisi economica potrebbe colpirci», ha affermato Yeşilgöz.
Ha detto di essere «scioccata» dalla decisione di Wilders, definendola «estremamente irresponsabile». Yeşilgöz ha aggiunto, riferendosi al leader dell’estrema destra: «Avevamo una maggioranza di destra e lui manda tutto all’aria per il suo ego. Sta semplicemente facendo ciò che vuole».
Un’altra leader della coalizione, Caroline van der Plas del Movimento Contadino-Cittadino (BBB), ha detto di essere molto arrabbiata e ha anch’essa definito Wilders «irresponsabile». Nicolien van Vroonhoven del Nuovo Contratto Sociale (NSC) ha parlato di una decisione «incomprensibile».
Il piano di Wilders prevede l’impiego dell’esercito per sorvegliare i confini, la chiusura delle strutture di accoglienza per rifugiati, il rimpatrio di tutti i rifugiati siriani, la sospensione delle quote UE sull’asilo e il divieto di ricongiungimento familiare per i rifugiati già presenti nel Paese.