Bernie Sanders: la lotta contro Trump e i rischi per la democrazia americana
Bernie Sanders, senatore del Vermont e icona progressista, sta suonando un allarme deciso contro la minaccia che Donald Trump e i suoi alleati miliardari rappresentano per la democrazia statunitense. Attraverso il suo tour nazionale “Fighting Oligarchy”, condotto insieme alla deputata Alexandria Ocasio-Cortez, Sanders denuncia un sistema politico sempre più dominato da un’oligarchia economica e invita la classe lavoratrice a unirsi in un movimento di resistenza per salvare i principi democratici. Questo articolo esplora le sue posizioni, la critica al Partito Democratico e la sua visione per un futuro più equo, suddividendo i temi in sezioni tematiche, nel rispetto delle regole ortografiche italiane.
Trump e la deriva autoritaria: un pericolo per la democrazia
Donald Trump rappresenta, per Bernie Sanders, non solo un politico, ma il simbolo di una deriva autoritaria che minaccia le fondamenta della democrazia americana. Il “Progetto 2025”, un piano politico sostenuto da Trump e dai suoi alleati, mira a smantellare la libertà di stampa, l’indipendenza della magistratura e i principi giuridici fondamentali, consolidando un potere sempre più concentrato. Sanders non esita a definire questa traiettoria come un attacco diretto alla democrazia, accusando Trump di essere il portavoce di un’oligarchia economica guidata da miliardari come Jeff Bezos, Mark Zuckerberg ed Elon Musk.
“Non parlatemi di democrazia quando Musk può spendere 270 milioni per eleggere Trump e poi essere ricompensato con la posizione più importante nel governo”, ha dichiarato Sanders durante un comizio. La sua critica si estende al sistema politico che permette a pochi individui di esercitare un’influenza sproporzionata, trasformando la democrazia in un’asta al miglior offerente. Per Sanders, il “trumpismo” non è solo una minaccia ideologica, ma un sintomo di un sistema che ha tradito la classe lavoratrice, sfruttando la loro frustrazione per consolidare il potere di un’élite.
Il fallimento dei Democratici: un partito lontano dai lavoratori
Sanders non risparmia critiche al Partito Democratico, che ritiene abbia perso la fiducia della classe lavoratrice, contribuendo indirettamente all’ascesa di Trump. Durante la campagna di Kamala Harris per le elezioni del 2024, il senatore aveva consigliato di puntare su un messaggio chiaro a favore dei lavoratori, concentrandosi su temi come la lotta alla disuguaglianza economica e l’espansione dei programmi sociali. Tuttavia, il partito scelse un approccio più moderato, che Sanders considera un errore strategico. “Pensavano fosse l’approccio giusto. Io non lo pensavo, e l’ho detto pubblicamente”, ha affermato.
Secondo Sanders, i Democratici hanno fallito nel proporre un’alternativa convincente al “trumpismo”, che ha saputo intercettare la rabbia degli elettori contro un sistema percepito come elitario. Tuttavia, il senatore sottolinea che le soluzioni di Trump – come i tagli fiscali per i ricchi e la deregolamentazione – non fanno che aggravare la disuguaglianza. Per Sanders, il Partito Democratico deve tornare a rappresentare i lavoratori con politiche concrete, come l’accesso universale all’assistenza sanitaria, l’istruzione gratuita e la protezione di programmi come Medicaid.
“Fighting Oligarchy”: una chiamata alle armi per il popolo
Il tour “Fighting Oligarchy”, organizzato insieme ad Alexandria Ocasio-Cortez, è il cuore della risposta di Sanders alla crisi democratica. Le manifestazioni, che hanno attirato folle impressionanti – da 5.000 persone a Bethlehem, Pennsylvania, a 36.000 a Los Angeles – dimostrano un’ampia opposizione all’oligarchia e all’autoritarismo. Questi eventi, svoltisi in stati sia democratici che repubblicani, hanno visto la partecipazione di elettori di ogni schieramento, uniti dal desiderio di un sistema più giusto. “Grandi numeri di persone… non vogliono vedere un’oligarchia in America, non vogliono vedere l’autoritarismo”, ha dichiarato Sanders, galvanizzando le folle.
Il tour non è solo una protesta contro Trump, ma un tentativo di costruire un movimento di base capace di spingere il Partito Democratico verso politiche progressiste. La retorica schietta di Ocasio-Cortez, che definisce Trump “un criminale”, e l’energia di Sanders hanno riacceso l’entusiasmo di una base democratica demoralizzata dopo la sconfitta del 2024. Il loro obiettivo è chiaro: mobilitare il popolo per reclamare un sistema politico che metta al centro i bisogni della classe lavoratrice, non quelli dei miliardari.
La necessità di un cambiamento radicale
Sanders insiste che il Partito Democratico deve abbandonare la sua “compiacenza” e smettere di difendere uno status quo che ha alienato milioni di elettori. Dire semplicemente che Trump è pericoloso non basta: i Democratici devono offrire un’alternativa concreta che parli alle difficoltà economiche degli americani. “Devono svegliarsi ogni mattina pensando a come sbloccare il nostro governo affinché le corporazioni e i miliardari non ottengano sempre ciò che vogliono”, ha dichiarato il senatore.
Per ispirazione, Sanders guarda al New Deal di Franklin D. Roosevelt, un esempio di politica progressista che ha risposto ai bisogni dei lavoratori. Egli vede nel Progressive Caucus, un gruppo di circa 98 membri del Congresso, una forza capace di guidare il partito verso posizioni più radicali. Tuttavia, Sanders è chiaro: il cambiamento non verrà solo dai politici, ma da un movimento popolare che unisca elettori di ogni orientamento. “Non è ‘Bernie’, siete VOI!”, ha gridato alla folla durante un comizio, correggendo un coro che scandiva il suo nome.
Una visione per il futuro: il passaggio di testimone
Nonostante i suoi 83 anni, Sanders rimane una figura centrale nel panorama progressista, ma il suo tour con Ocasio-Cortez segna un passaggio di testimone alla nuova generazione. La deputata, considerata da molti l’erede politica di Sanders, potrebbe candidarsi alla presidenza nel 2028, portando avanti il suo messaggio di giustizia economica e sociale. Tuttavia, Sanders non si concentra solo sulle elezioni future, ma sulla costruzione di un movimento che possa resistere alle politiche di Trump e trasformare il Partito Democratico.
Il senatore trae ispirazione dalla storia americana – dal New Deal ai movimenti per i diritti civili – per dimostrare che il cambiamento è possibile quando il popolo si unisce. Il successo del tour “Fighting Oligarchy” mostra che esiste un’energia pronta a essere canalizzata, ma la sfida sarà trasformarla in un movimento politico duraturo, capace di superare le divisioni partitiche e di ridare voce agli esclusi.