Gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che chiedeva un “cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente” nella Striscia di Gaza. Tutti gli altri 14 Paesi membri del Consiglio hanno votato a favore del testo.
La risoluzione, oltre a denunciare come “catastrofica” la situazione umanitaria a Gaza, domandava anche “la revoca immediata e incondizionata di tutte le restrizioni all’ingresso degli aiuti umanitari e alla loro distribuzione sicura e senza ostacoli su larga scala”, anche attraverso le Nazioni Unite e i partner umanitari.
Si tratta della quinta volta che Washington blocca una risoluzione del Consiglio sul cessate il fuoco, nel tentativo di proteggere Israele. Un veto simile era stato esercitato anche a novembre, durante l’amministrazione Biden, con la motivazione che il testo non legava esplicitamente la richiesta di cessate il fuoco al rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas.
La bozza di risoluzione era stata co-sponsorizzata da Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Pakistan, Panama, Corea del Sud, Sierra Leone, Slovenia e Somalia. Anche Russia, Cina, Francia e Regno Unito hanno votato a favore.
“La responsabilità del Consiglio è stata vanificata, nonostante la maggior parte dei membri convergesse su una posizione comune”, ha dichiarato l’ambasciatore francese all’ONU, Jérôme Bonnafont, dopo la votazione.
Il segretario di Stato statunitense, Marco Rubio, ha commentato il veto sostenendo che gli Stati Uniti hanno “mandato un messaggio forte respingendo una risoluzione controproducente del Consiglio di Sicurezza su Gaza, che prendeva di mira Israele”.
Rubio ha aggiunto che Washington non sosterrà alcun testo che “crei una falsa equivalenza tra Israele e Hamas o ignori il diritto di Israele a difendersi”. Israele ha accolto con favore il veto americano.
