Ancora una giornata di violenza e morte nella Striscia di Gaza, dove almeno 23 persone sono state uccise oggi in diversi attacchi condotti dall’esercito israeliano. Tra le vittime anche tre giornalisti palestinesi, colpiti da un raid su Al-Ahli Hospital, conosciuto anche come Ospedale Battista, nel cuore di Gaza City.
Secondo fonti mediche locali, l’attacco all’ospedale – struttura già duramente colpita nei mesi scorsi – ha provocato la morte di almeno tre operatori dell’informazione, impegnati nella copertura del conflitto. Le circostanze dell’attacco restano da chiarire, ma si inseriscono in una lunga serie di episodi in cui sono stati colpiti civili e personale sanitario o della stampa.
La giornata è iniziata con un bombardamento israeliano nel quartiere di Zeitoun, a sud di Gaza City. Fonti mediche dell’ospedale Al-Ahli riferiscono che almeno tre persone sono rimaste uccise in quell’attacco. Poco dopo, nuovi raid hanno colpito la zona di al-Mawasi, nel sud della Striscia, dove un drone ha attaccato alcune tende che ospitavano sfollati palestinesi. Almeno sei le vittime confermate.
Il bilancio provvisorio degli attacchi israeliani odierni sale così ad almeno 23 morti, mentre i bombardamenti continuano lungo tutta la Striscia. Le autorità locali e le organizzazioni umanitarie temono che il numero delle vittime possa crescere ulteriormente nelle prossime ore.
Intanto cresce l’allarme per la situazione umanitaria, sempre più drammatica. Migliaia di sfollati vivono in condizioni precarie, senza accesso regolare ad acqua potabile, elettricità e assistenza medica. Gli attacchi contro strutture civili continuano a sollevare dure critiche da parte della comunità internazionale, mentre giornalisti e operatori umanitari pagano un prezzo altissimo in questa guerra senza tregua.
