Katz accusa Greta Thunberg di essere anti-semita e amica di Hamas per nascondere i crimini di Israele
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Katz accusa Greta Thunberg di essere anti-semita e amica di Hamas per nascondere i crimini di Israele

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha elogiato l’intervento “rapido ed efficiente” dell’esercito nell’abbordaggio della Madleen, la nave della Freedom Flotilla diretta a Gaza

Katz accusa Greta Thunberg di essere anti-semita e amica di Hamas per nascondere i crimini di Israele
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9 Giugno 2025 - 13.31


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Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha elogiato l’intervento “rapido ed efficiente” dell’esercito nell’abbordaggio della Madleen, la nave della Freedom Flotilla diretta a Gaza. Ma l’annuncio che ha suscitato maggiore indignazione è un altro: Katz ha ordinato ai militari di mostrare ai passeggeri detenuti un video sugli attacchi del 7 ottobre, compiuti da Hamas, subito dopo il loro arrivo al porto di Ashdod.

In un messaggio pubblicato su X (ex Twitter), il ministro ha sostenuto che sarebbe “opportuno” che attivisti come Greta Thunberg – presente a bordo della Madleen – “assistessero con i propri occhi agli atti atroci” compiuti durante l’assalto. Katz ha anche colto l’occasione per reiterare l’accusa, del tutto infondata, secondo cui Thunberg sarebbe “antisemita” e “sostenitrice di Hamas”.

Si tratta di una retorica sempre più frequente da parte del governo israeliano, che tenta sistematicamente di delegittimare qualsiasi forma di solidarietà verso i palestinesi etichettandola come antisemitismo. Una strategia che evita accuratamente di fare i conti con le gravi accuse rivolte a Israele da organismi internazionali e organizzazioni per i diritti umani: uso sproporzionato della forza, attacchi contro civili, blocco umanitario a Gaza, e distruzione deliberata di infrastrutture civili.

Invece di fornire spiegazioni sull’abbordaggio illegale di una nave umanitaria in acque internazionali, o sulle condizioni disumane in cui versa la popolazione civile palestinese, il governo israeliano trasforma la vittima in carnefice e chiama “terroristi” o “antisemiti” persino giovani attivisti ambientalisti o pacifisti.

Il tentativo di strumentalizzare il dolore del 7 ottobre per intimidire e umiliare chi si batte per la fine del blocco su Gaza, è una mossa cinica che riflette un clima sempre più repressivo e incapace di tollerare il dissenso. Intanto, la situazione umanitaria nella Striscia peggiora di ora in ora, e chi cerca di portare soccorsi viene trattato come un criminale.

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