Gaza, nuova strage di Israele: uccisi 10 palestinesi, quattro erano paramedici che soccorrevano le persone
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Gaza, nuova strage di Israele: uccisi 10 palestinesi, quattro erano paramedici che soccorrevano le persone

Almeno dieci palestinesi sono stati uccisi martedì 10 giugno 2025 da bombardamenti e spari delle forze israeliane in diverse aree della Striscia di Gaza

Gaza, nuova strage di Israele: uccisi 10 palestinesi, quattro erano paramedici che soccorrevano le persone
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10 Giugno 2025 - 12.44


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Almeno dieci palestinesi sono stati uccisi martedì 10 giugno 2025 da bombardamenti e spari delle forze israeliane in diverse aree della Striscia di Gaza, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa palestinese WAFA e da Al Jazeera. Le vittime includono quattro paramedici colpiti mentre svolgevano il loro lavoro umanitario, evidenziando la gravità delle violazioni contro il personale medico e civile nel conflitto in corso.

Secondo WAFA, quattro paramedici della Mezzaluna Rossa Palestinese sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco israeliani nel quartiere Tuffah di Gaza City, nel nord della Striscia, mentre cercavano di soccorrere i feriti durante un’operazione militare. I paramedici, identificati come membri di un’équipe di emergenza, stavano rispondendo a chiamate di aiuto in un’area densamente popolata quando sono stati colpiti. L’agenzia ha denunciato che l’attacco rappresenta una chiara violazione del diritto internazionale umanitario, che protegge il personale medico in zone di conflitto (WAFA, 10 giugno 2025).

Altri tre palestinesi sono stati uccisi in un bombardamento israeliano nella zona di Ma’an, a est di Khan Yunis, nel sud di Gaza. Secondo Al Jazeera, l’attacco aereo ha colpito un edificio residenziale, causando la morte di tre civili, tra cui una donna e un bambino, e ferendo almeno altre dieci persone, alcune delle quali in condizioni critiche. I feriti sono stati trasportati all’ospedale Nasser di Khan Yunis, che sta operando in condizioni di estrema difficoltà a causa della carenza di medicinali e carburante (Al Jazeera, 10 giugno 2025).

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Nel nord della Striscia, a Jabalia al-Balad, altre tre persone hanno perso la vita in un attacco separato. WAFA riporta che un drone israeliano ha colpito un gruppo di civili riuniti vicino a un punto di distribuzione alimentare, causando la morte immediata di tre persone e ferendo diversi altri. Testimoni oculari hanno riferito a Al Jazeera che l’area era affollata di persone in cerca di aiuti umanitari, aggravando il senso di disperazione in una regione già devastata dalla fame e dagli sfollamenti (Al Jazeera, 10 giugno 2025).

Il Ministero della Salute di Gaza, citato da WAFA, ha aggiornato il bilancio delle vittime dall’inizio dell’offensiva israeliana, il 7 ottobre 2023, a 54.880 morti, la maggior parte dei quali donne e bambini, con oltre 123.492 feriti. Migliaia di persone risultano ancora disperse, probabilmente intrappolate sotto le macerie, senza che i team di emergenza e difesa civile possano raggiungerle a causa dei continui attacchi e delle restrizioni imposte da Israele (WAFA, 10 giugno 2025). Al Jazeera sottolinea che gli attacchi del 10 giugno si inseriscono in un contesto di crescenti difficoltà per i civili di Gaza, con il 90% della popolazione sfollata e ammassata in aree sempre più ristrette, spesso senza accesso ad acqua, cibo o cure mediche.

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Le autorità locali e le organizzazioni umanitarie hanno condannato gli attacchi, chiedendo un’indagine internazionale indipendente. Al Jazeera riporta che il portavoce del Ministero della Salute di Gaza, Ashraf al-Qidra, ha dichiarato: “Questi attacchi mirati contro civili e personale medico sono un’ulteriore prova della brutalità dell’occupazione israeliana” (Al Jazeera, 10 giugno 2025). Le forze israeliane, contattate da Al Jazeera, hanno sostenuto che gli attacchi erano diretti contro “obiettivi militari” e che saranno condotte indagini interne, ma non hanno fornito dettagli specifici sulle circostanze degli eventi.

Questa ennesima giornata di violenze si aggiunge a una crisi umanitaria senza precedenti a Gaza, con ospedali al collasso, infrastrutture distrutte e una popolazione al confine della carestia, come denunciato da entrambe le fonti.

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