Almeno 31 palestinesi sono stati uccisi e circa 200 sono rimasti feriti mercoledì mattina, quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro una folla in attesa di ricevere aiuti alimentari nei pressi di un centro di distribuzione sostenuto dagli Stati Uniti. Lo ha riferito Mahmud Bassal, portavoce della protezione civile della Striscia di Gaza, all’Agence France-Presse (AFP).
“Abbiamo trasportato almeno 31 martiri e circa 200 feriti a causa del fuoco di carri armati e droni israeliani su migliaia di cittadini diretti a ricevere cibo dal centro di aiuti americano”, ha dichiarato Bassal.
Secondo la ricostruzione della protezione civile, i primi spari sarebbero partiti attorno alle 5:30 del mattino, dopo che i tank israeliani avevano già aperto il fuoco diverse volte. Bassal ha riferito che l’attacco si è intensificato con il supporto di droni che hanno colpito direttamente i civili.
La folla si era radunata fin dalle 2 del mattino (23:00 GMT di martedì), sperando di ottenere una razione alimentare presso il centro di distribuzione. L’iniziativa fa parte di un programma congiunto sostenuto dagli Stati Uniti e, almeno formalmente, dallo Stato israeliano.
L’esercito israeliano, contattato dall’AFP, non ha rilasciato commenti sull’episodio.
Dall’apertura dei centri di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation (GHF) il 27 maggio, si sono verificati numerosi episodi di violenza letale, che hanno alimentato la condanna internazionale per la gestione della crisi umanitaria nel territorio.
A causa delle restrizioni imposte ai media e delle condizioni estreme sul terreno, AFP precisa di non essere in grado di verificare in modo indipendente il bilancio fornito dalla protezione civile.