Mercoledì, le forze israeliane hanno ucciso almeno 60 palestinesi a Gaza, la maggior parte dei quali stava cercando di procurarsi cibo attraverso un programma di distribuzione organizzato congiuntamente da Stati Uniti e Israele, secondo quanto riferito dalle autorità sanitarie locali.
Fonti mediche hanno riferito che almeno 25 persone sono state uccise e decine ferite mentre si avvicinavano a un centro di distribuzione alimentare gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), nei pressi di Netzarim, nel centro della Striscia.
Più tardi, nella stessa giornata, altre 14 persone sono state uccise da colpi d’arma da fuoco israeliani mentre si dirigevano verso un altro centro di distribuzione della GHF, a Rafah, al confine meridionale di Gaza. Già martedì, truppe israeliane avevano ucciso 17 palestinesi nei pressi di siti della GHF.
L’esercito israeliano e il servizio di sicurezza interno Shin Bet hanno recuperato i corpi di due ostaggi israeliani a Gaza. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha confermato che uno dei due era Yair Yaakov, 59 anni, padre di tre figli, rapito e ucciso da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre 2023, in cui persero la vita 1.200 israeliani e che diede inizio al conflitto. Il secondo ostaggio recuperato non è stato ancora identificato pubblicamente.
Si stima che siano ancora 53 gli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza, ma la maggior parte di loro sarebbe già morta.
Mercoledì, le autorità sanitarie di Gaza hanno annunciato che il bilancio delle vittime palestinesi nei 20 mesi di conflitto ha superato i 55.000 morti. Il ministero della Sanità, pur facendo parte del governo di Hamas, è gestito da personale medico ed è considerato una fonte affidabile da ONU e organizzazioni internazionali.
Negli ultimi giorni, un numero crescente di vittime è stato registrato proprio nei pressi dei centri di distribuzione alimentare della GHF. Mercoledì, il Center for Constitutional Rights, un gruppo legale con sede a New York, ha avvertito la GHF del rischio di “possibile complicità nei crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio” commessi da Israele contro i palestinesi.
«In un momento in cui i palestinesi affrontano la fame di massa, Israele ha trasformato l’accesso al cibo in un’operazione pericolosa e potenzialmente letale, oltre che in uno strumento di sfollamento forzato», ha dichiarato Katherine Gallagher, avvocata senior del centro. «Se la GHF continua con operazioni umanitarie militarizzate, dovrà affrontare conseguenze legali, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale».
Il governo e l’esercito israeliani sono attualmente sotto esame presso la Corte internazionale di giustizia, anche per l’accusa di utilizzo del cibo come arma contro i 2,2 milioni di abitanti della Striscia.
Esperti umanitari avevano già avvertito che il sistema della GHF, basato su pochi siti di distribuzione fortemente militarizzati, avrebbe esposto la popolazione civile a gravi rischi, obbligandola a muoversi in zone di combattimento attivo.
Jake Wood, primo direttore esecutivo della GHF, si è dimesso lo scorso mese, dichiarando che il piano dell’organizzazione era in contrasto con i principi umanitari.
La scorsa settimana, la Boston Consulting Group, società statunitense che aveva collaborato all’avvio della GHF, ha interrotto i rapporti con l’organizzazione. A sostituire Wood è stato Johnnie Moore, leader evangelico e consigliere religioso di Donald Trump, noto per il suo sostegno a Israele e con scarsa esperienza nel settore umanitario.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato di aver sparato “colpi di avvertimento” nella notte contro un gruppo che, a loro dire, rappresentava una minaccia. «Nonostante i ripetuti avvisi che l’area è una zona di combattimento attivo, l’IDF è consapevole delle segnalazioni di civili feriti; i dettagli sono in fase di verifica», si legge nel comunicato.
La GHF ha dichiarato all’agenzia Reuters di non essere a conoscenza degli incidenti avvenuti mercoledì, ma ha affermato di lavorare a stretto contatto con le autorità israeliane per garantire il mantenimento di corridoi sicuri, sottolineando l’importanza che la popolazione palestinese segua attentamente le istruzioni.
«La vera soluzione è aumentare la quantità di aiuti, per ridurre l’incertezza e l’urgenza tra la popolazione», ha aggiunto la GHF. «Attualmente non c’è abbastanza cibo per sfamare tutti i bisognosi a Gaza. Il nostro obiettivo è raggiungere il maggior numero possibile di persone in sicurezza, pur operando in un contesto estremamente instabile».
In un post sui social, Johnnie Moore ha affermato di aver visitato un centro di imballaggio e distribuzione della GHF in Israele e ha dichiarato che l’organizzazione ha distribuito 2,5 milioni di pasti mercoledì, per un totale di 16 milioni di pasti consegnati a Gaza dal 27 maggio, data d’inizio delle operazioni.
In serata, la GHF ha accusato Hamas di aver ucciso almeno cinque persone in un attacco contro un autobus che trasportava due dozzine di operatori umanitari palestinesi verso uno dei centri di distribuzione.
«Continueremo la nostra missione per fornire aiuti essenziali alla popolazione di Gaza», ha dichiarato l’organizzazione.
Sempre mercoledì, il gruppo israeliano per i diritti civili Adalah ha denunciato che uno degli attivisti internazionali detenuti da Israele a bordo di una nave nel Mediterraneo orientale è stato posto in isolamento.
Secondo il comunicato, il manifestante brasiliano Tiago Ávila si trova in isolamento nella prigione di Ayalon a causa di uno sciopero della fame e della sete iniziato due giorni fa.
Un’altra attivista, la parlamentare europea franco-palestinese Rima Hassan, anch’essa arrestata sulla nave di protesta Madleen, è stata temporaneamente posta in isolamento nel carcere di Neve Tirza dopo aver scritto “Free Palestine” su una parete della cella.
«È stata trasferita in una piccola cella senza finestre, in condizioni igieniche pessime, e le è stato negato l’accesso al cortile del carcere», ha denunciato Adalah. L’organizzazione ha poi aggiunto che Hassan è stata tolta dall’isolamento nella giornata di mercoledì. Il ministero degli Esteri israeliano non ha fornito una risposta immediata in merito alle segnalazioni.