Israele: "I residenti di Teheran pagheranno il prezzo" dopo gli attacchi a Tel Aviv e Haifa

Tel Aviv e la città portuale di Haifa sono state colpite prima dell’alba di lunedì da missili iraniani che hanno ucciso almeno otto persone e distrutto diverse abitazioni.

Israele: "I residenti di Teheran pagheranno il prezzo" dopo gli attacchi a Tel Aviv e Haifa
Bombe in Iran
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16 Giugno 2025 - 12.54


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Tel Aviv e la città portuale di Haifa sono state colpite prima dell’alba di lunedì da missili iraniani che hanno ucciso almeno otto persone e distrutto diverse abitazioni. Il ministro della Difesa israeliano ha subito avvertito che «i residenti di Teheran pagheranno il prezzo, e presto».

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Intanto, l’Iran ha annunciato che il proprio Parlamento sta preparando una legge per uscire dal Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), pur ribadendo di essere contrario allo sviluppo di armi di distruzione di massa. L’iter per l’approvazione della legge potrebbe durare alcune settimane.

Israele, che si presume possieda un consistente arsenale nucleare, non ha mai confermato né smentito tale ipotesi. È l’unico Paese del Medio Oriente a non aver firmato il TNP.

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L’esercito israeliano, che ha colpito duramente la leadership nucleare e militare iraniana con attacchi aerei, ha dichiarato lunedì di aver ucciso quattro alti funzionari dell’intelligence, tra cui il capo dell’organizzazione di intelligence dei Guardiani della Rivoluzione.

Secondo le autorità israeliane, solo sette dei circa 100 missili lanciati dall’Iran durante la notte sono effettivamente caduti sul territorio israeliano. Un portavoce militare ha anche affermato che Israele è riuscito a distruggere più di un terzo dei lanciatori di missili terra-terra iraniani.

Nel raid notturno, parte di un’ondata di attacchi lanciata da Teheran in risposta ai bombardamenti israeliani contro i suoi programmi nucleari e missilistici, almeno 100 persone sono rimaste ferite in Israele. In totale, sono 24 le vittime civili israeliane dall’inizio degli attacchi iraniani.

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Operazioni di soccorso sono ancora in corso a Haifa, dove circa 30 persone sono rimaste ferite, secondo i servizi di emergenza. I media locali riportano incendi in un impianto energetico nei pressi del porto.

Video diffusi sui social mostrano diversi missili sopra Tel Aviv, accompagnati da esplosioni udibili anche a Gerusalemme. Interi edifici residenziali in un quartiere densamente popolato di Tel Aviv sono stati distrutti. L’esplosione ha mandato in frantumi le finestre di case e hotel nei pressi della sede del consolato statunitense. L’ambasciatore USA ha riferito che l’edificio ha subito danni lievi, senza feriti tra il personale.

“È terrorizzante”

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Guydo Tetelbaun, 31 anni, chef, si trovava nel suo appartamento a Tel Aviv quando sono scattati gli allarmi intorno alle 4 del mattino (01:00 GMT).

«Come sempre, siamo corsi nel rifugio lì di fronte. Dopo pochi minuti, la porta è esplosa. Alcune persone sono entrate sanguinanti, tutte tagliate. Quando siamo tornati su, dopo che si era calmato tutto, non era rimasto molto del nostro appartamento… i muri erano crollati, i vetri spariti».

«È terrorizzante perché non sai cosa succederà. Potrebbe essere solo l’inizio di qualcosa di lungo, potrebbe peggiorare, o magari migliorare… ma è l’incertezza la cosa più spaventosa.»

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I missili hanno colpito anche nei pressi del mercato Shuk HaCarmel di Tel Aviv, molto frequentato, una strada residenziale a Petah Tikva e una scuola nella città ultra-ortodossa di Bnei Brak.

Nuove tattiche iraniane

I Guardiani della Rivoluzione iraniani hanno affermato che l’attacco ha utilizzato un nuovo metodo che ha indotto i sistemi di difesa israeliani a colpirsi tra loro, permettendo a Teheran di raggiungere numerosi obiettivi. Non sono stati forniti ulteriori dettagli. Le Forze di Difesa Israeliane non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento. In Israele non risultano casi di intercettori che si siano colpiti tra loro, ma le autorità militari hanno ripetutamente ammesso che i loro sistemi di difesa non sono infallibili e hanno messo in guardia su «giorni difficili» all’orizzonte.

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Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato: «Il dittatore arrogante di Teheran è diventato un codardo assassino che prende di mira i civili per cercare di fermare un attacco che sta distruggendo le sue capacità». E ha aggiunto: «I cittadini di Teheran pagheranno il prezzo, e presto». In seguito, Katz ha precisato che Israele non ha intenzione di colpire deliberatamente la popolazione civile della capitale iraniana.

Secondo fonti del ministero della Salute iraniano, le vittime in Iran sono almeno 224, di cui il 90% civili. Lunedì mattina, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito nuovamente centri di comando appartenenti ai Guardiani della Rivoluzione e alle forze armate iraniane.

Vertice G7 tra guerra e diplomazia

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I leader del G7 si sono riuniti domenica nelle Montagne Rocciose canadesi, con la crisi israelo-iraniana in cima all’agenda. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dichiarato che tra gli obiettivi principali del summit vi sono: impedire che l’Iran sviluppi armi nucleari, garantire il diritto di Israele a difendersi, evitare un’escalation del conflitto e aprire spazi per la diplomazia.

Prima di partire per il summit, il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti: «Spero che si possa trovare un accordo. È il momento di farlo. A volte devono combattere prima di arrivarci». Fonti statunitensi hanno riferito a Reuters che Trump ha posto il veto a un piano israeliano per assassinare la Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei. Alla domanda su questo punto, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto a Fox News: «Ci sono così tante notizie false su conversazioni mai avvenute… Non intendo commentare. Facciamo quello che dobbiamo fare».

L’offensiva israeliana, iniziata venerdì con un attacco a sorpresa, ha eliminato gran parte del vertice militare iraniano e danneggiato i siti nucleari principali del Paese. Tel Aviv ha annunciato che la campagna militare proseguirà ed è destinata a intensificarsi.

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Trump ha elogiato l’attacco israeliano, ha negato qualsiasi coinvolgimento diretto degli Stati Uniti e ha avvertito Teheran di non estendere le proprie ritorsioni a obiettivi americani. Ha inoltre ribadito che l’Iran potrebbe fermare la guerra accettando restrizioni severe sul proprio programma nucleare, che Teheran continua a definire a scopo esclusivamente pacifico, anche se secondo l’AIEA e i Paesi occidentali potrebbe essere funzionale alla costruzione di una bomba atomica.


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