“Dominiamo i cieli di Teheran, questo cambia tutto”: con queste parole il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato il successo delle operazioni aeree di Israele contro l’Iran, segnando un punto di svolta nel conflitto in Medio Oriente. I raid israeliani hanno colpito oltre 40 obiettivi strategici nell’Iran centrale, inclusi centri di comando e il sito nucleare di Natanz, che però, secondo fonti iraniane, non è stato distrutto.
Attacchi e rappresaglie La risposta iraniana non si è fatta attendere: missili balistici hanno colpito Tel Aviv e Haifa, causando 24 morti in Israele e innescando esplosioni e incendi. Teheran ha definito i propri attacchi “riusciti”, mentre il bilancio delle vittime in Iran sale a 224, di cui il 90% civili. L’affermazione di Netanyahu sul controllo dei cieli sottolinea la superiorità aerea israeliana, ma l’escalation tra i due Paesi alimenta il rischio di un conflitto regionale più ampio.
Gaza e Cisgiordania: la crisi si aggrava Nel frattempo, la situazione a Gaza resta drammatica. I raid israeliani hanno causato oltre 50 morti palestinesi nella sola giornata di ieri, molti vicino ai centri di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), dove si contano 300 vittime civili dal 26 maggio. In Cisgiordania, l’esercito israeliano ha chiuso tutte le vie d’accesso con checkpoint, sparando a vista su chi si avvicina, suscitando timori di un’annessione di fatto dei territori. Peppe De Cristofaro, capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra, ha accusato Netanyahu di sfruttare la guerra con l’Iran per coprire le atrocità a Gaza.
Reazioni internazionali L’Unione Europea ha respinto l’offerta di mediazione russa, definendola “non credibile”, mentre Christopher Lockyear di Medici Senza Frontiere ha denunciato il “fallimento morale e politico” nella gestione della crisi umanitaria a Gaza. Bruxelles valuta una revisione dell’accordo di associazione con Israele per possibili sanzioni legate al blocco degli aiuti e alle violazioni dei diritti umani.
Un conflitto al bivio La dichiarazione di Netanyahu sul dominio dei cieli iraniani segna un’escalation senza precedenti, ma non placa le tensioni. Con Gaza sotto assedio e la Cisgiordania isolata, il Medio Oriente è sull’orlo di una crisi ancora più profonda, mentre la comunità internazionale fatica a trovare una via per la de-escalation.
