L’Alto Commissario Onu per i diritti umani condanna Israele per le violenze 'orribili' a Gaza
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L’Alto Commissario Onu per i diritti umani condanna Israele per le violenze 'orribili' a Gaza

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha condannato il comportamento di Israele nella Striscia di Gaza, dove gli attacchi israeliani proseguono senza sosta nonostante l’intensificarsi dello scontro militare con l’Iran.

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16 Giugno 2025 - 13.52


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L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha condannato il comportamento di Israele nella Striscia di Gaza, dove gli attacchi israeliani proseguono senza sosta nonostante l’intensificarsi dello scontro militare con l’Iran.

Lunedì, Volker Türk ha dichiarato che i “mezzi e i metodi di guerra utilizzati da Israele stanno infliggendo sofferenze orribili e inaccettabili ai palestinesi di Gaza”, dove oltre 19 mesi di bombardamenti israeliani hanno causato almeno 55.362 vittime, tra cui migliaia di bambini, secondo fonti sanitarie locali.

Le sue dichiarazioni arrivano mentre fonti mediche hanno riferito ad Al Jazeera che almeno 20 palestinesi sono stati uccisi nella giornata di lunedì in diverse zone di Gaza, tra cui 15 persone in cerca di aiuti vicino ai punti di distribuzione a Rafah, gestiti dalla controversa Gaza Humanitarian Foundation (GHF), sostenuta da Stati Uniti e Israele. Altri tre civili sono stati uccisi nel nord di Gaza e due a Gaza City.

“Israele ha trasformato il cibo in un’arma, bloccando gli aiuti salvavita”, ha detto Türk durante la presentazione del suo rapporto annuale al 59° Consiglio per i Diritti Umani a Ginevra. “Chiedo indagini immediate e imparziali sugli attacchi mortali contro civili disperati che cercano di raggiungere i centri di distribuzione alimentare”, ha aggiunto. Türk ha inoltre condannato la “retorica inquietante e disumanizzante” da parte di esponenti di alto livello del governo israeliano, paragonandola ai crimini più gravi della storia.

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Palestinesi affamati “senza più alternative”

La GHF ha iniziato a distribuire aiuti a Gaza alla fine di maggio, dopo che Israele ha parzialmente revocato un blocco totale durato quasi tre mesi su cibo, medicine e beni essenziali, che aveva fatto temere un’imminente carestia.

Le Nazioni Unite e le principali organizzazioni umanitarie si sono rifiutate di collaborare con la GHF, accusandola di anteporre gli obiettivi militari israeliani alle reali necessità umanitarie.

All’inizio del mese, le operazioni della GHF erano già state temporaneamente sospese in seguito a episodi di violenza mortale a Rafah e nel Corridoio di Netzarim, dove le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro i civili in cerca di aiuti.

Sabato scorso, il Ministero della Salute di Gaza ha comunicato che almeno 274 persone sono state uccise e oltre 2.000 ferite nei pressi dei siti di distribuzione umanitaria da quando la GHF ha iniziato le sue attività.

Da Deir el-Balah, nel centro della Striscia, il corrispondente di Al Jazeera Tareq Abu Azzoum ha raccontato che il sistema attuale di distribuzione degli aiuti ha generato “caos e disperazione” tra la popolazione palestinese. “Molti palestinesi affamati non hanno più alternative: sono costretti a scegliere tra restare a casa e morire di fame, oppure rischiare la vita per un sacco di farina.”

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Conflitto Israele-Iran

Sempre lunedì, Türk ha espresso profonda preoccupazione anche per il conflitto in corso tra Israele e Iran, che ha provocato la morte di centinaia di persone, inclusi numerosi civili.

Il commissario ONU ha esortato i due Paesi a intraprendere “urgenti negoziati diplomatici per porre fine agli attacchi e trovare una via d’uscita dal conflitto”.

“L’escalation militare tra Israele e Iran è motivo di grave allarme”, ha affermato Türk, chiedendo il “pieno rispetto del diritto internazionale da entrambe le parti, in particolare per quanto riguarda la protezione dei civili nelle aree densamente popolate”.

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