Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato questa mattina di aver ordinato alle Forze di Difesa Israeliane di intensificare i bombardamenti contro l’Iran, con una nuova fase di attacchi diretti contro “obiettivi strategici e governativi nella capitale Teheran”. In un post pubblicato su X, Katz ha affermato che l’ordine è stato dato “insieme al primo ministro Netanyahu” e che l’obiettivo è “eliminare le minacce e indebolire il regime degli ayatollah”.
“Il codardo dittatore iraniano si nasconde nelle profondità del bunker fortificato e spara colpi contro ospedali ed edifici residenziali in Israele: sono crimini di guerra della più grave specie”, ha scritto il ministro. “Khamenei sarà ritenuto responsabile dei suoi crimini.”
L’annuncio arriva dopo una notte di raid aerei israeliani su diverse località in territorio iraniano. Fonti della sicurezza a Gerusalemme hanno confermato che tra gli obiettivi colpiti figura anche un centro di comando militare a sud-est di Teheran, mentre media iraniani hanno riferito esplosioni nei pressi della sede del Ministero della Difesa e del complesso nucleare di Arak. Secondo l’agenzia Mehr, due missili israeliani avrebbero colpito un’area non lontana dal reattore ad acqua pesante, senza provocare danni alle strutture sensibili.
Dalla capitale iraniana, la televisione di Stato ha mandato in onda immagini di detriti e vetri rotti nelle zone residenziali di Darabad e Shahrak-e Gharb, mentre l’agenzia Fars ha confermato il ferimento di almeno 17 civili, alcuni dei quali in gravi condizioni. Non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte delle autorità iraniane sulla portata dei danni agli impianti militari o nucleari.
Sul fronte israeliano, la situazione è rimasta tesa per tutta la giornata. A Be’er Sheva, il Soroka Medical Center ha subito “danni estesi” dopo essere stato colpito da un missile iraniano. La direzione sanitaria ha invitato i cittadini a non recarsi in ospedale, mentre ambulanze e squadre di emergenza hanno lavorato per trasferire i pazienti in altre strutture. Secondo il Ministero della Sanità, almeno 24 persone sono rimaste ferite nell’attacco, sei delle quali ricoverate in terapia intensiva.
Fonti dell’IDF hanno indicato che l’offensiva ordinata da Katz prevede una serie di attacchi “a ondate successive” nei prossimi giorni, concentrati su centri di comando, infrastrutture strategiche e basi logistiche appartenenti alle Guardie Rivoluzionarie. Tra gli obiettivi già colpiti nelle ultime 48 ore vi sarebbero anche depositi di armi a Esfahan e una stazione radar nel Khorasan.
In un’intervista rilasciata all’emittente pubblica Kan, il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha dichiarato: “Risponderemo in modo diretto, calibrato ma determinato. L’Iran ha superato una linea rossa”. Alla domanda su eventuali operazioni mirate contro figure apicali del regime, Halevi ha replicato: “Israele ha gli strumenti e l’intelligence per colpire in profondità”.
Le sirene d’allarme hanno continuato a suonare a Tel Aviv e Gerusalemme per tutta la mattinata, mentre le scuole sono rimaste chiuse anche oggi in gran parte del paese. Nella città vecchia di Gerusalemme, le autorità hanno rafforzato la presenza militare e bloccato l’accesso ad alcune zone in prossimità del Muro Occidentale e della Porta di Damasco.
Le forze armate israeliane hanno dichiarato di essere in stato di “massima prontezza” e che verrà mantenuto l’assetto d’emergenza per l’intera settimana. Un comunicato dell’Ufficio del Primo Ministro ha definito la campagna militare in corso “essenziale per la sicurezza dei cittadini israeliani”.