Almeno 23 palestinesi sono stati uccisi dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro persone in cerca di aiuti nei pressi dell’asse di Netzarim, nel centro della Striscia di Gaza, secondo quanto riportato da Al Jazeera nelle prime ore di venerdì, citando una fonte dell’ospedale al-Awda di Deir al-Balah.
Dalla mezzanotte, gli attacchi israeliani avrebbero causato un totale di 34 vittime palestinesi, secondo l’emittente con sede in Qatar. Non è possibile verificare in modo indipendente queste informazioni, poiché Israele non consente l’accesso a giornalisti stranieri nel territorio devastato.
Israele ha bloccato le Nazioni Unite e altre organizzazioni umanitarie dal lavorare a Gaza, consentendo invece le operazioni della Gaza Humanitarian Foundation (GHF). Da quando ha iniziato a operare alcune settimane fa, le forze israeliane hanno ucciso almeno 300 civili disperatamente affamati che cercavano di procurarsi cibo nei pressi dei suoi punti di distribuzione.
Giovedì, gli attacchi israeliani su Gaza hanno provocato almeno 72 morti, tra cui 21 persone che si erano radunate vicino ai punti di distribuzione alimentare allestiti dalla GHF.
Tra le vittime, secondo quanto riferito dal giornalista di Al Jazeera Anas al-Sharif, vi erano donne e bambini. Il reporter ha pubblicato immagini dei corpi di bambini sparsi sulla strada dopo un attacco israeliano contro le tende che ospitavano sfollati palestinesi nei pressi di Gaza City.
