Israele nuovamente inserito nella lista nera Onu per gravi violazioni contro i bambini palestinesi
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Israele nuovamente inserito nella lista nera Onu per gravi violazioni contro i bambini palestinesi

La violenza contro i bambini nelle zone di conflitto ha raggiunto “livelli senza precedenti” nel 2024, con la maggior parte delle violazioni registrate nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania occupata, secondo le Nazioni Unite.

Israele nuovamente inserito nella lista nera Onu per gravi violazioni contro i bambini palestinesi
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20 Giugno 2025 - 16.12


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La violenza contro i bambini nelle zone di conflitto ha raggiunto “livelli senza precedenti” nel 2024, con la maggior parte delle violazioni registrate nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania occupata, secondo le Nazioni Unite.

L’ONU ha mantenuto Israele nella sua “lista nera” dei Paesi responsabili di abusi contro i bambini nei conflitti armati per il secondo anno consecutivo, mentre la guerra su Gaza continua ormai da quasi 20 mesi.

La decisione, annunciata giovedì, accompagna la pubblicazione di un nuovo rapporto secondo cui le violazioni contro i minori nei contesti bellici sono aumentate globalmente del 25% rispetto al 2023. L’ONU ha verificato 41.370 gravi violazioni contro bambini sotto i 18 anni, tra cui uccisioni, mutilazioni, violenze sessuali e attacchi contro scuole e ospedali.

Tra questi, si contano 8.554 gravi violazioni contro 2.959 bambini — 2.944 palestinesi e 15 israeliani — nei Territori palestinesi occupati e in Israele.

Nel dettaglio, sono stati confermati 1.259 bambini palestinesi uccisi e 941 feriti a Gaza, sottoposta a incessanti bombardamenti israeliani in seguito all’attacco lanciato dal gruppo Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre 2023.

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Il Ministero della Sanità di Gaza ha riportato cifre ancora più alte, e l’ONU ha dichiarato di essere attualmente impegnata nella verifica di ulteriori 4.470 bambini uccisi nel 2024 nel territorio assediato.

L’ONU ha anche verificato l’uccisione di 97 bambini palestinesi in Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, dove sono state registrate complessivamente 3.688 violazioni.

Il rapporto ha inoltre evidenziato le operazioni militari israeliane in Libano, dove più di 500 bambini sono stati uccisi o feriti lo scorso anno.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, si è detto “sconvolto dall’intensità delle gravi violazioni contro i bambini nei Territori palestinesi occupati e in Israele”, denunciando l’uso diffuso di armi esplosive in aree densamente popolate.

Guterres ha ribadito il suo appello a Israele affinché rispetti il diritto internazionale, che prevede protezioni speciali per i bambini, la salvaguardia di scuole e ospedali, e l’obbligo di distinguere tra combattenti e civili, evitando danni eccessivi alla popolazione innocente.

Non sono giunti commenti immediati dalla missione israeliana presso le Nazioni Unite.

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Anche le Brigate Qassam, ala armata di Hamas, e le Brigate al-Quds, legate alla Jihad Islamica palestinese, sono state nuovamente inserite nella lista nera.

Dopo la Palestina, i Paesi con il maggior numero di violazioni contro i bambini nel 2024 sono stati: Repubblica Democratica del Congo (oltre 4.000), Somalia (oltre 2.500), Nigeria (quasi 2.500) e Haiti (oltre 2.200).

Gli aumenti percentuali più significativi sono stati registrati in Libano (+545%), Mozambico (+525%), Haiti (+490%), Etiopia (+235%) e Ucraina (+105%).

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