Due regimi a confronto, tra repressione e teocrazia: la guerra come specchio del fallimento politico e morale globale

Iran e Israele, due regimi teocratici opposti ma simili: usano terrore, religione e repressione per il potere, alimentando instabilità e conflitti regionali continui.

Due regimi a confronto, tra repressione e teocrazia: la guerra come specchio del fallimento politico e morale globale
Iran e Israele
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Beatrice Sarzi Amade Modifica articolo

21 Giugno 2025 - 00.15


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Provo simpatia per il regime iraniano? 

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È questo regime islamico che è responsabile, in tutto il mondo, della radicalizzazione dell’oscurantismo di un certo Islam, che si è diffuso in tutti gli altri paesi cosiddetti islamici, ed è questo regime che sta facendo vivere agli iraniani una sanguinosa dittatura da quando è salito al potere (rovesciando un regime). Dittatura che era sanguinosa, non dimentichiamolo troppo in fretta, quella di Shah. È anche questo regime che ha finanziato i terroristi che hanno colpito, in tutto il mondo (e in Francia), e ucciso centinaia e centinaia di persone che non avevano nulla a che fare con le questioni politiche in nome delle quali sono state uccise, ed è un regime a cui la Russia provvede con aiuti militari non solo attivi, ma anche terribilmente efficaci (pensiamo a Shahed).

Posso dire qualcosa sul suo programma nucleare militare? No, sarebbero solo ipotesi immaginate e ragionate, ma so solo cosa dicono i governi dei paesi che sono loro nemici, ma non ho motivo di credere che non abbiano un programma nucleare, e la migliore prova è che hanno seppellito le loro “officine” a fondo che possono raggiungere, se ho capito bene, le bombe americane che Netanyahu chiede a Trump di consegnare.

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Questa nuova guerra scatenata da Netanyahu porterà alla caduta di un regime haitiano da parte della maggioranza della popolazione iraniana, un regime che, come la Russia, ha solo due forze, ma forze terribili: 

– una è la repressione fisica, il terrore, la tortura sistematica persone, uomini o donne;

– l’altra, ancora più potente, è la miseria, cioè una difficoltà così profonda nel vivere ogni giorno, perché le preoccupazioni della sopravvivenza sono diventate l’unica cosa che conta.

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Ancora una volta, non farò pronostici, ma l’impressione che ho, vedendo le reazioni, in Iran e fuori dall’Iran, degli oppositori, è che avremo l’effetto contrario: ovviamente il regime è odiato, ma il Paese è sotto attacco e, per presumere che il regime dei mullah prima o poi cadrà (e non piangerò per la morte di Khamenei), chiunque gli succederà porterà l’ombra dei vincitori.

L’Iran viene attaccato per il suo programma nucleare da un paese che ha rinunciato al suo diritto di avere la bomba atomica stessa, e ha rinunciato a questa destra, con il silenzio complice di tutto l’Occidente? 

Tutti sanno, e Israele non ne fa più mistero (da anni e anni) di avere la bomba atomica che, ma questo è un altro soggetto, non manca di immergermi in una profonda perplessitudine: contro chi Israele può usarla, la sua bomba, senza soffrire dei suoi radiazioni? Comunque, ci deve essere un’idea dietro, ma non la capisco per ora.

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Quello che è sicuro è che “il tartufo occidentale” sta scoppiando, di nuovo: se all’Iran non è permesso avere l’ atomica (e no, non dovrebbe), perché Israele, non dichiaratamente, avrebbe diritto a possederla? 

Quello che è certo, è che questa nuova guerra in Israele non è stata iniziata a causa della bomba iraniana, ma per motivi che sono sia all’interno di Israele che a livello globale.

Le ragioni interne, abbastanza stupidamente, sono quelle dello stesso Netanyahu, che ha bisogno di uno stato di guerra per restare al potere, visto che è minacciato da una serie di casi giudiziari di corruzione, commozione cerebrale, ecc.., e che sia fuori dalla portata della giustizia finché gestisce un governo che sta conducendo una guerra attiva. 

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Ma per queste ragioni, tutto è sordido con Netanyahu, ci sono altre ragioni più gravi: ovviamente questa è una risposta ai missili iraniani che minacciano Israele (dopo che Israele ha condotto uccisioni mirate in territorio iraniano per anni). La chiave è mostrare forza e, in un modo o nell’altro, far crollare tutte le potenze della regione, non solo l’Iran.

Non si tratta di conquistare l’Iran da parte di Israele, e, nonostante le dichiarazioni israeliane, di promuovere l’emergere della democrazia a Teheran, la realtà racconta la volontà di istituire un governo fantoccio che lo lascerebbe totalmente libero quando i fascisti al potere a Gerusalemme faranno la loro guerra essenziale, che non è questa, ma quella che conducono, giorno dopo giorno, dalla polizia e dalla repressione militare, dai coloni e dai cambiamenti legislativi sulla natura della terra, ad esempio contro i palestinesi di Gaza (sotto gli occhi del mondo) e quelli della Cisgiordania (a quello che pochi in realtà prestano attenzione).

Si tratta di distruggere ogni possibilità di uno stato stabile e un po’ indipendente, su tutti i confini di Israele, poiché non ha distrutto solo Hezbollah in Libano (ma  Hezbollah è molto, molto lontano dall’essere distrutto).

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Oggi si tratta di sequestrare tutte le terre, diminuendo, ad esempio, i diritti di proprietà, essenzialmente risalenti al periodo giordano, sono nulli e indisponibili in Cisgiordania, e quindi chiunque può rivendicare le terre in questione. Questa è la risposta concreta alla proposta, ancora non raggiunta, di riconoscimento occidentale dello Stato palestinese. 

D’ora in poi, non è solo per l’effettiva colonizzazione che questa soluzione è sicuramente impossibile, ma per queste modifiche legislative, che non sono state nemmeno discusse, se ho ben capito, in Parlamento: la legge è appena cambiata  per decreto. E vi ricordo che, allo stesso tempo, Israele ha distrutto, e se ne vantano anche,

tutti gli archivi civili di Gaza, ovvero, nello specifico, tutti i titoli di proprietà degli edifici (distrutti, come sappiamo oltre l’80%). Cioè, anche se gli abitanti un giorno potessero tornare nelle loro case, non avranno modo di dimostrare di aver perso la casa o gli appartamenti: tutti gli archivi sono stati bruciati.

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Il regime iraniano è un regime terroristico. 

L’obiettivo di Israele sembra chiaro: diventare l’unico Paese in grado di imporre terrore alla regione, e trasformare l’intero Medio Oriente (Iran compreso) in un’area di influenza, o, diciamo, in un’area di inazione di fronte al suo espansionismo. Da un regime terroristico all’altro, e a parte finanziare il terrorismo islamico internazionale, non vedo differenza tra i mullah al governo di Teheran e il mullah al governo di Netanyahu, intendo i rabbini. 

La barba gli piace, fratelli gemelli in realtà. Odio quanto l’uno e l’altro.

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Nel frattempo, Putin si sfrega le mani: i prezzi del petrolio sono alle stelle e non si preoccupa di perdere un fornitore di armi. 

Oggi gli Shahed sono prodotti in Russia. 

Comunque va tutto bene Grazie a lui. 

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Ironia, perché di rabbia ho sconfinato

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