Gaza: almeno 43 palestinesi uccisi in un solo giorno mentre la fame dilaga e il sistema umanitario crolla
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Gaza: almeno 43 palestinesi uccisi in un solo giorno mentre la fame dilaga e il sistema umanitario crolla

Almeno 43 persone sono state uccise oggi in diversi attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo fonti mediche locali, mentre il bilancio totale delle vittime palestinesi ha superato la drammatica soglia di 56.000 morti dall’inizio della guerra.

Gaza: almeno 43 palestinesi uccisi in un solo giorno mentre la fame dilaga e il sistema umanitario crolla
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23 Giugno 2025 - 23.35


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Almeno 43 persone sono state uccise oggi in diversi attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo fonti mediche locali, mentre il bilancio totale delle vittime palestinesi ha superato la drammatica soglia di 56.000 morti dall’inizio della guerra.

Tra le vittime di lunedì ci sono almeno 20 persone in fila per ricevere aiuti alimentari, uccise mentre cercavano disperatamente cibo per le loro famiglie presso i centri di distribuzione gestiti dalla contestata Gaza Humanitarian Foundation (GHF), sostenuta da Stati Uniti e Israele e condannata dalle Nazioni Unite per aver “strumentalizzato gli aiuti a fini bellici”.

La strage di civili in cerca di aiuti alimentari continua ogni giorno: da quando la GHF ha avviato le distribuzioni il 27 maggio, oltre 400 palestinesi sono stati uccisi e circa 1.000 feriti nei pressi dei centri di raccolta. Critici definiscono questi luoghi “macelli umani”, mentre la crisi alimentare si trasforma in vera e propria carestia.

Secondo Hani Mahmoud, inviato di Al Jazeera a Gaza City, Israele continua a bombardare duramente la Striscia anche mentre è impegnato nel confronto con l’Iran: “Palestinesi vengono uccisi in ogni parte di Gaza, colpiti da raid aerei che prendono di mira tende o abitazioni civili”.

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Nelle ultime ore, 13 persone sono state uccise nei centri di distribuzione di aiuti a Rafah e nel Corridoio di Netzarim, tra le 30 vittime complessive registrate dall’alba di oggi.

L’agenzia palestinese Wafa ha riferito inoltre che almeno quattro persone sono state uccise e molte altre ferite in un attacco aereo israeliano su un edificio residenziale nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza.

Tre fratelli sono stati uccisi da soldati israeliani mentre ispezionavano la loro abitazione danneggiata nella zona di al-Salateen, a Beit Lahia.

Nel centro della Striscia, l’ospedale al-Awda del campo profughi di Nuseirat ha annunciato di aver ricevuto i corpi di due palestinesi e di aver curato 35 feriti in seguito a bombardamenti su persone radunate lungo Salah al-Din Street. Sedici di loro versano in condizioni critiche e sono stati trasferiti in altre strutture sanitarie.

Artiglieria israeliana ha inoltre colpito il quartiere di Shujayea, a est di Gaza City.

Il bilancio aggiornato del conflitto, iniziato 20 mesi fa, parla ormai di oltre 56.000 morti e almeno 131.559 feriti tra i palestinesi.

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Crisi energetica e collasso umanitario

Gli attacchi si intensificano mentre il Consiglio norvegese per i rifugiati (NRC) lancia l’allarme: la mancanza di energia è una minaccia immediata alla sopravvivenza nella Striscia.

Secondo il NRC, la negazione deliberata dell’accesso a elettricità e carburante “mina i bisogni umani fondamentali”. I valichi sono bloccati, gli aiuti scarseggiano e il carburante non entra da settimane. “A Gaza, l’energia non è una questione di comodità, ma di vita o di morte”, ha dichiarato Benedicte Giaever, direttrice dell’organizzazione umanitaria NORCAP.

“Senza energia, le famiglie non possono cucinare, gli ospedali restano al buio, i pozzi si fermano. Le conseguenze sono immediate e devastanti. La comunità internazionale deve fare dell’energia una priorità umanitaria assoluta”, ha aggiunto.

Il rapporto del NRC sottolinea che senza corrente elettrica, interventi chirurgici d’urgenza vengono rimandati, e apparecchi vitali come ventilatori, incubatrici e macchinari per la dialisi restano inutilizzabili. Una condizione che, nel silenzio delle cancellerie occidentali, si aggrava di ora in ora.


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