Le forze israeliane hanno emesso lunedì sera ordini di evacuazione forzata per i residenti del centro di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, in quella che appare come una preparazione a nuovi bombardamenti aerei o a un’incursione di terra.
Secondo quanto riportato dal corrispondente dell’agenzia WAFA, gli ordini hanno riguardato i blocchi 107, 108 e 109, intimando ai civili di fuggire verso ovest, in direzione dell’area di Al-Mawasi, già gravemente sovraffollata di sfollati.
Il governatorato di Khan Yunis, in particolare la zona costiera di Al-Mawasi che si estende da Deir al-Balah al nord di Khan Yunis, ospita attualmente circa 1,5 milioni di palestinesi sfollati.
Dall’inizio della guerra genocida in corso da parte di Israele, il numero totale di persone costrette ad abbandonare le proprie case in tutta la Striscia di Gaza è salito a 2 milioni, su una popolazione prebellica di 2,3 milioni.
La popolazione di Gaza ha subito molteplici ondate di sfollamenti forzati nel disperato tentativo di trovare un rifugio sicuro in mezzo a bombardamenti incessanti. Tuttavia, nessuna area è stata risparmiata: ospedali, scuole e strutture delle Nazioni Unite—molte delle quali trasformate in rifugi di emergenza—sono state ugualmente colpite.
Dal 7 ottobre 2023, l’aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza ha provocato la morte di oltre 55.998 civili e il ferimento di altri 131.559, in maggioranza donne e bambini.
Migliaia di persone risultano ancora disperse sotto le macerie. L’offensiva in corso ha anche generato una gravissima crisi umanitaria, con una carestia diffusa che ha già causato la morte di centinaia di bambini e anziani, in un contesto di distruzione totale.