Non c’era alcuna giustificazione per l’aggressione israelo-americana contro l’Iran. Nessun motivo valido, poiché non c’era alcuna minaccia imminente.
Al contrario, la sconfitta di Hezbollah in Libano e la caduta di Assad avevano significativamente indebolito il regime islamico iraniano, i cui proxy erano in ritirata in tutto il Medio Oriente.
La bomba nucleare iraniana non era imminente e questa aggressione è stata lanciata anche quando l’Iran era al tavolo dei negoziati sul suo programma nucleare.
In linea di principio sono contraria contraria agli interventi volti a porre fine al bagno di sangue o al genocidio. Ma in questo caso particolare, sebbene la barbarie del regime iraniano non sia più da dimostrarsi, non stava conducendo una guerra contro il suo popolo, bombardando le sue città e i suoi villaggi e uccidendo in massa i suoi cittadini.
Per quanto terribile sia, la repressione politica non sarebbe in grado di giustificare un’aggressione militare che minaccia la distruzione di un paese, con conseguenze umane imprevedibili.
Tutto questo per cosa?
Per escludere un ipotetico rischio a lungo termine dell’Iran nucleare, una posizione che riflette la percezione di Israele di una minaccia esistenziale. Ma che questo venga fatto a costo del sangue e del caos non è un problema per Netanyahu: è il senso di suprematismo che guida l’azione del suo governo.
E qui molti funzionari politici europei sostengono questa aggressione, questi stessi funzionari incapaci di esercitare alcuna pressione o agire per fermare la pulizia etnica in corso a Gaza. Gli stessi che chiedono la denuclearizzazione dell’Iran in nome della sicurezza israeliana non hanno richieste sul rispetto delle vite palestinesi.
Non esiste analisi geopolitica che contribuisca all’attualità in Medio Oriente.
Siamo di fronte a un suprematismo che schiaccia, domina e umilia tutto ciò che lo circonda. Lo stesso che ha ucciso 53.000 palestinesi a Gaza, tra cui 18.000 bambini, non sta cercando di liberare gli iraniani, ma di dominare la regione.
E tutto questo porta a una cosa:
rendere la vita umana senza senso
– a Gaza come a Teheran, e in molte altre città e paesi. E quando, tragicamente, un terrorista uccide a Tel Aviv, Londra o Parigi, manda un messaggio agghiacciante:
“Le vostre vite sono insignificanti come le nostre.”
Sì, lui disprezza le nostre vite umane come noi disprezziamo le loro e cosa c’è di più spregevole che sentire che questa offensiva in Iran è necessaria, pronunciata da “esperti” lontani dalle sofferenze che le bombe causeranno sui civili, spettatori della morte…
