Orbán accusa Bruxelles per il Pride dei record di Budapest: "Evento disgustoso e vergognoso"
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Orbán accusa Bruxelles per il Pride dei record di Budapest: "Evento disgustoso e vergognoso"

Il Budapest Pride di sabato ha superato ogni aspettativa, con una partecipazione stimata sulle 200mila persone secondo la stampa internazionale.

Orbán accusa Bruxelles per il Pride dei record di Budapest: "Evento disgustoso e vergognoso"
Il pride a Budapest
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29 Giugno 2025 - 21.53


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Il Budapest Pride di sabato ha superato ogni aspettativa, con una partecipazione stimata sulle 200mila persone secondo la stampa internazionale. Una mobilitazione senza precedenti che ha stracciato il record del 2021, quando si contarono 35mila partecipanti.

Una risposta di massa che ha fatto infuriare il primo ministro Viktor Orbán, tra i leader più apertamente omofobi e reazionari d’Europa, che già a febbraio aveva minacciato di impedire lo svolgimento della marcia.

A 24 ore dall’evento, Orbán ha lanciato il suo attacco: ha accusato l’Unione europea di aver incaricato i politici dell’opposizione di organizzare il Pride, trasformato in una protesta contro il suo governo. “Bruxelles ha emesso un ordine affinché il Pride si tenesse a Budapest. I loro politici fantoccio hanno eseguito l’ordine. Questa è la prova di come sarebbero le nostre vite se il Paese non fosse guidato da un governo nazionale che protegga la nostra sovranità”, ha dichiarato, ribadendo la sua visione paranoide e autoritaria dell’Europa.

In un crescendo di retorica omotransfobica, Orbán ha definito l’evento “disgustoso e vergognoso”, bersagliando la presenza di drag queen, uomini con i tacchi e volantini sulla terapia ormonale, considerati “estranei alla cultura ungherese”. Ha poi aggiunto: “i 3,7 milioni di elettori del referendum sul genere del 2022 contano molto di più di qualsiasi manifestazione di piazza”, riaffermando la sua ostilità a ogni forma di autodeterminazione di genere.

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La risposta non si è fatta attendere. Péter Magyar, leader del partito d’opposizione Tisza, ha replicato duramente: “Orbán è diventato il re del Pride in Europa. Nessuno è mai riuscito a mobilitare così tante persone contro di sé con tanto odio e incitamento”. Magyar ha anche denunciato il declino dei servizi pubblici: “Le ferrovie si fermano ogni fine settimana, la sanità è al collasso, la vita è sempre più difficile e la gente risparmia su tutto”.

Nel tentativo di sminuire il successo della marcia, il governo ha parlato di una “trappola strategica” ben orchestrata, minimizzando la portata dell’evento.

Ma secondo il politologo Gábor Török, la linea repressiva adottata da Fidesz e i divieti imposti dalla polizia mostrano chiaramente un governo in difficoltà. “Fidesz non si è certo lasciata sfuggire lo spettacolo: la folla, le immagini da lontano che ricordano quasi la Marcia per la Pace, e la presenza visibile del partito di estrema destra Nostra Patria”, ha scritto Török su Facebook.

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Dal punto di vista della sicurezza, le forze dell’ordine hanno arrestato 36 persone, tra cui una donna per reati contro la persona e un uomo per possesso di droga. Due persone hanno avuto malori, mentre un ragazzo di 15 anni si è ferito cadendo da una ringhiera. La polizia ha fatto intervenire un’ambulanza per precauzione, come riportato da police.hu.

Un Pride che, nonostante le intimidazioni, ha messo in luce l’isolamento crescente di Orbán e il bisogno di una società più aperta e inclusiva.

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