Netanyahu ha ucciso il sionismo: Gaza come ghetto, l’Occidente come complice, l’Europa nel disonore
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Netanyahu ha ucciso il sionismo: Gaza come ghetto, l’Occidente come complice, l’Europa nel disonore

Ho qualche amico, per lo più ebreo, che si rifiuta assolutamente di ammettere quello che sta succedendo a Gaza e mi accusano di essere una sostenitrice di Hamas.

Netanyahu ha ucciso il sionismo: Gaza come ghetto, l’Occidente come complice, l’Europa nel disonore
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Beatrice Sarzi Amade Modifica articolo

1 Luglio 2025 - 22.01


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Ho qualche amico, per lo più ebreo, che si rifiuta assolutamente di ammettere quello che sta succedendo a Gaza e mi accusano di essere una sostenitrice di Hamas.

Questa parola, “abominevole” mi sembra essenziale.

Cosa sta facendo Israele?

Israele sta combattendo Hamas e riprendendo gli ostaggi, così racconta. Se è così, perché, in Cisgiordania, dove non ci sono ostaggi né Hamas, questa sporadica terra si sta rovinando, e attacchi, così violenti, così terribili, ancora (sempre senza alcuna eccezione nota) sono supportati dai militari? Ovvero gruppi di rabbia arrivano e terrorizzano, o addirittura uccidono, persone e dietro questa rabbia, a cento, duecento metri o meno, ci sono unità dell’esercito, che non fanno nulla, e che talvolta aiutano a fermare chi, tra gli aggressori, cerca di resistere agli incendi appiccati nelle loro case, la distruzione dei loro campi. 

A disposizione nelle vicinanze, come i pogrom. La folla al fronte, i gendarmi o l’esercito dietro, cioè mantenere l’ordine. 

È per combattere Hamas o qualcos’altro?

A Gaza, sì, l’esercito israeliano sta combattendo Hamas. Gli ostaggi sono ancora trattenuti. Quindi fino a quando gli ostaggi non saranno liberati o i loro resti non saranno restituiti alle loro case, andranno avanti le operazioni militari in corso, ma queste sono operazioni militari oggi? 

E come possono due milioni di persone essere ritenute responsabili degli orrori commessi dagli stessi che li opprimono? 

Questa è una delle definizioni di crimine contro l’umanità. 

Un altro crimine contro l’umanità è lo sfollamento forzato di milioni di persone.

C’è, comunque, reato di genocidio?  

Il genocidio non è solo il massacro fisico di tutti. I russi, ad esempio, sono colpevoli di genocidio in Ucraina, non per aver ucciso centinaia di migliaia di civili, questi sono crimini di guerra, ma per aver rubato decine e decine di migliaia di bambini. 

Israele conduce una politica deliberata, dettagliata, riflessa nei minimi dettagli, di cancellazione di un popolo: i palestinesi. Che definizione abbiamo sulla carta dei Diritti Umani per questo scempio? 

Genocidio. Si tratta di una durata, probabilmente di diversi anni, costringendoli ad andarsene, a confondersi con altre popolazioni arabe.

Israele distrugge non una popolazione in quanto tale, ma la società di quella popolazione. Ha distrutto ogni possibilità di vita civile, e l’ha distrutta non per oggi, ma anche per il futuro. La distruzione di tutte le scuole, gli archivi civili, la maggior parte dei cimiteri, tutto questo sono fatti, e non parlo qui delle condizioni di vita delle persone nei campi, sotto tende, promiscuità, disastrose di per sé, recrudescenza, in una società già così repressiva contro le donne, violenza sessuale, malattie, e non parlo di traumi globali, intendo problemi psicologici futuri.

Israele ha trasformato l’intero territorio in ghetti, nei quali, per la stragrande maggioranza, le persone sono ridotte ad essere assistite affinché la ricerca del cibo li esponga a fucili, ovvero due milioni di persone sono accanto alla morte ogni giorno. Non la morte in generale: la morte propria e quella dei propri cari.

Ghetto, sì, uso questo termine. 

Sparatorie di massa al minimo incidente, al minimo movimento, al minimo sospetto di qualcosa o senza alcun sospetto di nulla, a seconda dell’umore dell’ufficiale, sì è stabilito che, a meno che non si tenga conto che tutta la stampa occidentale coinvolta è in realtà nelle mani di Hamas, o che anche l’ONU sia un dipartimento di propaganda di Hamas, cioè tutto il mondo è Hamas contro Israele.

Hamas che diventa lo specchio della cospirazione ebraica mondiale per gli antisemiti, sì, anche questo apre parallelismi, ancora più terrificante di quanto si sia visto negli ultimi mesi, che le autorità militari volevano mettere in evidenza le mafie che si presume si occupino della popolazione fuori (o contro) Hamas, come se queste mafie formassero milizie con lo stipendio dell’occupante.

Putin non lo sta facendo in Ucraina, ma le truppe di occupazione russe si sono comportate come lo conosciamo. E la condanna che portiamo avanti sui crimini russi è chiara e fuori discussione,ma allora, perché è così diverso per Israele?

Perché è Israele. 

Ci siamo abituati a considerare che Israele è la terra di coloro che hanno sofferto, quella che Israele ha persino chiamato “la Shoah”, quando invece la parola è stata imposta in Francia, ma non in ambito inglese ad esempio. E che la Shoah in qualche modo ha protetto gli ebrei, i sopravvissuti hanno ormai quasi secoli, ma sono ancora traumatizzati. 

Lo stato ebraico era obbligatoriamente uno stato giusto, perché è lo stato delle vittime di questa mostruosità. E così tanti ebrei hanno potuto definirsi “amici di Israele.”

Quello che è “abominevole” per quelli che contrastano l’evidenza di ciò che accade, o tacciono, è che questo abominio, sta accadendo proprio ora, non davanti ai nostri occhi o con poche notizie, perché a Gaza è vietata la stampa,  che, di per sé, è la condanna di Israele, ma davanti a noi nonostante tutto. 

Sì, il massacro, e sì, il genocidio, sono uno stato di fatto, ma allo stesso tempo, aprono nella mente di molte persone un abisso insopportabile: 

come, la Shoah, allora, non ha protetto nulla? 

Lei non sa come dirlo? 

Quindi nessuna lezione da imparare? 

E i nipoti delle vittime come possono fare, o approvare, cose del genere? 

Che il paese che distribuisce diplomi in tutto il mondo è colpevole di questo?

La questione non è solo quella del parallelismo, gli Einsatzgruppen restano, e rimarranno senza equivalenti. 

La rassicurazione che molti ebrei hanno provato sull’esistenza stessa di Israele sta collassando, ma qualcos’altro che trovo così difficile nominare: 

la certezza, o la prova impensabile, che l’orrore del nazismo abbia dato alle sue vittime una sorta di aura eterna, che lei fosse come un vaccino contro il male. 

Ma ecco fatto, improvvisamente persone che conosciamo urlano “Arabi fuori.” Come in Polonia quando gridavano: “Gli ebrei fuori.”

Ed è il sionismo, nel suo insieme, in tutta la sua storia, che improvvisamente ha perso l’aura che lo proteggeva, quella della vittima. “Il nazionalismo è guerra.” Tutti i nazionalismi sono guerra, perchè in un modo o nell’altro, portano morte e odio.

E ripeto: quello che ha fatto questo sordido assassino, questo miserabile truffatore di Netanyahu, colui che soffre così tanto non poter organizzare il matrimonio di suo figlio in questo momento, è che ha ucciso il sionismo. 

Questo è probabilmente ciò che è “abominevole” per molte persone.

Non dimentichiamoci per finire che c’è qualcosa di marcio in questi leader europei: leccano le pantofole di uno sciacallo transatlantico che non nasconde il suo disprezzo nei loro confronti e cerca di trasformare il nostro pianeta in un cinico terreno di negoziazione transnazionale: Trump il criminale.

La loro ridicola ammiraglia, che va contro il DNA della civiltà europea che dovrebbero rappresentare.

La loro indecenza, sinonimo di rassegnazione morale, è anche agli antipodi dei valori che hanno forgiato la mia vita sin dalla mia nascita.

Quale esempio danno a Noi, alle nuove generazioni?

Esorto ad autenticità, onestà, coraggio, resilienza di fronte alle ingiustizie, insomma qualità che possano dare nobile senso alla nostra/loro vita e rendere il nostro mondo un posto migliore.

L’attuale leadership europea sta cercando di garantire la sicurezza del mondo, a partire dalla sicurezza delle loro carriere, a costo del disonore, ma alla fine avranno “solo disonore nella storia” e in un mondo ancora più pericoloso.

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