L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il gruppo medico umanitario Medici Senza Frontiere (Médecins Sans Frontières, o MSF) lanciano l’allarme: dopo 21 mesi di guerra, le condizioni in cui versa la Striscia di Gaza stanno aumentando il rischio di diffusione della meningite.
«Abbiamo registrato un aumento dei casi di meningite tra i bambini», ha dichiarato il dottor Rik Peeperkorn, rappresentante dell’OMS nei Territori palestinesi occupati. «Siamo molto preoccupati».
All’ospedale Nasser, nella zona sud di Khan Younis, il dottor Ahmad al-Farra, responsabile del reparto di pediatria e maternità, ha riferito che solo nell’ultima settimana sono stati ricoverati quasi 40 nuovi casi di meningite, sia virale che batterica.
Più a nord, nella città di Gaza, il reparto pediatrico dell’ospedale al-Rantisi ha registrato centinaia di casi nelle ultime settimane.
Gli ospedali ancora operativi sono al collasso: i letti sono tutti occupati e scarseggiano antibiotici vitali. «Non c’è più spazio negli ospedali», ha spiegato il dottor Mohammed Abu Mughaisib, vice coordinatore medico di MSF a Gaza. «Non c’è nemmeno spazio per isolare i pazienti».
Secondo l’OMS, la meningite batterica – pericolosa per la vita e trasmissibile per via aerea – può facilmente diffondersi nei campi sovraffollati. La forma virale, sebbene meno grave, si trasmette per via oro-fecale, rendendo le condizioni igienico-sanitarie precarie nei rifugi un terreno fertile per la diffusione.