"Pulire Gaza dai Gazwi": il doppio standard etico della Knesset tra istigazione al genocidio e repressione
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"Pulire Gaza dai Gazwi": il doppio standard etico della Knesset tra istigazione al genocidio e repressione

Nissim Vaturi è uno dei vicepresidenti della Knesset, membro dei Likud, e non uno dei partiti di estrema destra di Smotrich o Ben Gvir.

"Pulire Gaza dai Gazwi": il doppio standard etico della Knesset tra istigazione al genocidio e repressione
Nissim Vaturi, vice-presidente della Knesset
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Beatrice Sarzi Amade Modifica articolo

8 Luglio 2025 - 20.36


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Nissim Vaturi è uno dei vicepresidenti della Knesset, membro dei Likud, e non uno dei partiti di estrema destra di Smotrich o Ben Gvir. 

Perchè lo scrivo:

questo Nissim Vaturi ripete, in quasi ogni sua dichiarazione pubblica dal 23 ottobre, che è necessario “ripulire Gaza dai Gaza”. Non perché sia stato al centro di un dibattito in commissione etica, esiste un comitato etico nella Knesset paradossale ma esiste, ma perché ad ottobre 2024 ha fatto una serie di altre affermazioni:

ha affermato che Gaza dovrebbe essere “bruciata”, che non ci sono innocenti a Gaza, e che tutti i palestinesi sono “subumani”. 

Ha anche detto che il problema dei palestinesi dovrebbe essere risolto “facendo di Jenin la nuova Gaza”, ovvero distruggere l’intera Cisgiordania, perchè Jenin è visibilmente metonimico per l’intera Cisgiordania, e quindi bisogna bruciare tutto. Ha aggiunto che è necessario prendere l’intera popolazione di Gaza, separare uomini da donne e bambini, sparare a tutti gli uomini, e tenere donne e bambini nei campi.

Quindi quest’uomo è uno dei vicepresidenti della Knesset e lo sottolineo.

Mentre un parlamentare “comunista”, chiamato “radicale”, membro del partito Hadash che è una coalizione, elettoralmente insignificante, di partiti arabi e comunisti ebrei, Ofer Cassif, ha presentato denuncia alla Commissione Etica. 

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Il verdetto della Commissione Etica è stato di risparmiare anche la più minima sanzione a Nissim Vaturi. Il suo giudizio, citato da The Times of Israel recita: 

“La Commissione ritiene che le osservazioni non aggiungano alcun rispetto alla Knesset come istituzione, soprattutto alla luce del fatto che è vicepresidente della stessa, ma “per l’importanza di proteggere la libertà di parola, non c’è nulla da giustificare, perché non ha violato le regole etiche.”

Quindi quest’uomo non ha violato per il parlamento israeliano il codice etico. Quindi è, agli occhi dei parlamentari israeliani, affermare, in tribuna, che gli arabi sono “persone inferiori”, 

che è etico voler “svuotare Gaza dai Gaza” e bruciare Gaza, e voler bruciare tutte le case palestinesi in Cisgiordania, e non è riprovevole, perchè è in nome della “libertà di parola”, chiedere un genocidio (ricordate che l’esecuzione di uomini e la prigionia di donne e bambini è stato quanto avvenuto a Srébrénica. Migliaia di morti. Stiamo parlando di potenziali milioni anche a Gaza). Così Nissim Vaturi continua a occupare la posizione politica che ricopre, lasciando profanare il parlamento israeliano, tanto la commissione accetta. 

(l’etica in Israele ha un’interpretazione esclusiva rispetto a quella parzialmente mondiale).

Dove le cose sono ancora più impressionanti è il caso del parlamentare che aveva presentato denuncia, Ofer Cassif. 

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Prima di tutto voglio sottolineare che è stato l’unico a presentare denuncia.

L’unico ebreo. 

I cosiddetti parlamentari di sinistra, laburisti e altri, tutti, senza eccezione, non hanno reagito. 

La domanda è perché: 

il discorso di Vaturi è stato così banalizzato che è diventato normale? 

Ofer Cassif è descritto come un “radicale”. 

È “radicale”, perché proclama solidarietà alla popolazione palestinese, che ha sempre denunciato i coloni pestati, ricoverati, minacciati di morte, e, il 23 ottobre, ha dichiarato che la politica dello stato di Israele aveva portato fino al 7 ottobre. Lui non ha scusato, per un momento, almeno io non ho trovato nulla, il massacro di Hamas. Ha detto che questo massacro è stato il risultato di decenni e decenni di politica colonialista dello Stato di Israele. 

Dopo questa dichiarazione, è stato sanzionato per “linguaggio inammissibile” e vietato all’unanimità di essere discusso in Parlamento. Ha il diritto di voto, ma non gli è permesso parlare.

Quindi, da un lato, discorsi genocidi – chiaramente genocidi-, e rivendicazione di crimini contro l’umanità, ovvero: pulizia etnica. 

Queste parole sono “etiche”. 

D’altra parte la denuncia della volontà genocida, e questa denuncia si riferisce a  tutto il Parlamento, non solo per la destra al potere è

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“Inammissibile”

Un’ immagine di Israele oggi.

Questo è Israele di Trump. Anche questo purtroppo è Israele d’Europa, e quindi, dal punto di vista elettorale, anche nostro, visto che l’Europa continua a collaborare militarmente ed economicamente con Israele.

Due pesi, due misure. 

Il boicottaggio della Russia di Putin trae consenso. 

Questo boicottaggio non è antirusso, vuole, al contrario, un’ arma per la trasformazione democratica della Russia, anche se non basta dire che siamo lontani da tutto ciò, siamo noi stessi lontani dal concetto democratico oggi. 

Il fatto è che risulta assolutamente necessario, fondamentale, che l’Unione Europea boicotti, nelle condizioni attuali e allo stesso modo, Israele, paese che, in nome della libertà di espressione, accetta che un uomo possa essere considerato un “subumano”, e ammette richieste di genocidio fatte dai suoi membri, eminenti membri, del suo parlamento. 

Questo boicottaggio non sarà anti-Israele, ma dovrebbe al contrario essere: un appello alla dignità e all’etica. 

Voler “pulire Gaza dai Gaza”, espressione ribadita da Vaturi, ma non solo da lui, è voler commettere un crimine contro l’umanità, anche in nome della lotta contro Hamas.

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