Libia avanti all’Italia: Almasri accusato di crimini contro l’umanità convocato dalla Procura generale
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Libia avanti all’Italia: Almasri accusato di crimini contro l’umanità convocato dalla Procura generale

La Procura generale della Libia ha formalmente convocato Osama Najim Almasri, ex alto ufficiale del sistema penitenziario libico, in relazione al mandato d’arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale

Libia avanti all’Italia: Almasri accusato di crimini contro l’umanità convocato dalla Procura generale
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9 Luglio 2025 - 21.22


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La Procura generale della Libia ha formalmente convocato Osama Najim Almasri, ex alto ufficiale del sistema penitenziario libico, in relazione al mandato d’arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) per reati gravissimi, tra cui stupro, tortura, omicidio, trattamento inumano e detenzione arbitraria: accuse che rientrano nella categoria dei crimini contro l’umanità.

A renderlo noto è stata la stessa Procura libica tramite un comunicato ufficiale pubblicato su Facebook, nel quale si sottolinea che è stato avviato un procedimento penale nazionale, in parallelo con le indagini internazionali. Un’iniziativa che dimostra come Tripoli, nonostante la sua instabilità politica, si stia muovendo con maggiore decisione di quanto non abbia fatto l’Italia, che pure è coinvolta nella gestione dei flussi migratori e nella cooperazione con la Libia in materia di sicurezza e detenzione.

Il procedimento libico ha già compiuto diversi passi concreti: dopo un interrogatorio del 28 aprile 2025, in cui Almasri è stato formalmente informato delle accuse, l’accusa ha avviato la raccolta di prove e documenti, anche attraverso una richiesta formale di assistenza legale all’Ufficio del Procuratore della CPI per ottenere ulteriori materiali a sostegno.

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Mentre in Italia si continua a ignorare le gravi violazioni dei diritti umani commesse nei centri di detenzione libici, spesso con la complicità di apparati finanziati dall’Unione Europea, la magistratura libica sorprende con un’azione che almeno sul piano giudiziario riconosce la gravità dei fatti e apre a un possibile processo per crimini internazionali.

Un paradosso inquietante: la Libia, da molti considerata un Paese fragile e senza stato di diritto pienamente funzionante, dimostra oggi maggiore determinazione dell’Italia nel fare i conti con le responsabilità di chi ha violato i diritti fondamentali di centinaia, forse migliaia di migranti.

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