Gaza, ennesima strage degli innocenti: 15 persone (tra cui 10 bambini) uccise mentre aspettavano cure mediche
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Gaza, ennesima strage degli innocenti: 15 persone (tra cui 10 bambini) uccise mentre aspettavano cure mediche

Almeno 15 persone, tra cui 10 bambini, sono state uccise da un attacco israeliano mentre si trovavano in fila davanti a un presidio medico nella zona centrale di Gaza,

Gaza, ennesima strage degli innocenti: 15 persone (tra cui 10 bambini) uccise mentre aspettavano cure mediche
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10 Luglio 2025 - 22.29


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Almeno 15 persone, tra cui 10 bambini, sono state uccise da un attacco israeliano mentre si trovavano in fila davanti a un presidio medico nella zona centrale di Gaza, in un momento in cui si intensificano i bombardamenti israeliani che hanno causato 82 morti in tutta la Striscia.

L’intensificarsi dei raid è avvenuto mentre i negoziatori hanno riferito che un accordo per il cessate il fuoco a Gaza è vicino, anche se non ancora raggiunto.

L’attacco di giovedì mattina ha colpito famiglie in attesa di supplementi nutrizionali e cure mediche davanti a un presidio sanitario a Deir al-Balah, secondo fonti mediche. Project Hope, l’ONG che gestisce la struttura, ha comunicato la sospensione delle attività fino a nuovo avviso.

“Questa mattina, famiglie innocenti sono state attaccate senza pietà mentre erano in fila in attesa dell’apertura del presidio. Si tratta di una palese violazione del diritto internazionale umanitario,” ha dichiarato Rabih Torbay, direttore generale dell’ONG.

L’esercito israeliano ha riferito di aver colpito un militante di Hamas che avrebbe partecipato all’attacco del 7 ottobre 2023, aggiungendo di “rammaricarsi per eventuali danni a persone non coinvolte” e che l’incidente è sotto esame.

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“Qual è stata la nostra colpa? Quale quella dei bambini?”, ha chiesto Mohammed Abu Ouda, 35 anni, che si trovava lì in attesa dei rifornimenti al momento dell’attacco. “Ho visto una madre abbracciare il suo bambino a terra, entrambi immobili: sono morti sul colpo.”

Secondo il ministero della Sanità palestinese, altri 67 palestinesi sono stati uccisi da colpi d’arma da fuoco e attacchi israeliani nelle 24 ore precedenti in diverse zone della Striscia, tra cui 15 persone in cinque raid separati nella città di Gaza.

Mercoledì, Hamas aveva accettato di rilasciare 10 ostaggi in cambio di un cessate il fuoco. Il presidente statunitense Donald Trump ha espresso ottimismo sull’accordo, affermando che “ci sono buone possibilità” di raggiungere un’intesa entro questa o la prossima settimana.

Il Qatar, che sta mediando i colloqui indiretti, ha tuttavia avvertito che l’intesa potrebbe richiedere tempo, dato che persistono ostacoli chiave. Israele pretende di poter riprendere le operazioni militari a Gaza dopo la tregua, mentre Hamas chiede garanzie che i combattimenti non ricomincino.

Il precedente cessate il fuoco è fallito a marzo, dopo che Israele ha deciso di riprendere i combattimenti invece di passare alla seconda fase dell’accordo, che avrebbe potuto portare a una fine permanente del conflitto. Israele chiede il completo disarmo di Hamas e la sua uscita da Gaza, condizioni che il gruppo militante ha rifiutato.

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Giovedì, i residenti hanno riferito dell’avanzata di carri armati e bulldozer israeliani verso accampamenti di sfollati a sud-ovest di Khan Younis, con i soldati che aprivano il fuoco e lanciavano gas lacrimogeni. Molti civili hanno cominciato a fuggire portando con sé materassi e pochi altri beni sotto un sole rovente.

L’ospedale Nasser di Khan Younis, uno degli ultimi ancora funzionanti nel sud della Striscia, ha segnalato un forte afflusso di feriti nelle ultime 24 ore. Un membro del personale medico ha inviato un’immagine che mostra carri armati israeliani posizionati ai margini degli accampamenti attorno all’ospedale.

Lo stesso operatore ha anche inviato un video di una scheggia ancora calda finita all’interno del reparto di terapia intensiva dopo un’esplosione nelle vicinanze.

Martedì, Hamas ha ucciso cinque soldati israeliani in un raro attacco mortale, colpendoli con ordigni esplosivi nel nord della Striscia.

La guerra a Gaza è iniziata dopo che, il 7 ottobre 2023, militanti guidati da Hamas hanno ucciso oltre 1.200 persone, provocando in risposta una massiccia campagna di bombardamenti israeliani. Le operazioni militari israeliane hanno causato finora la morte di oltre 57.000 persone a Gaza e hanno portato a condizioni simili alla carestia, con gravi restrizioni all’ingresso degli aiuti umanitari.

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Più di 500 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane mentre cercavano di accedere ai punti di distribuzione alimentare gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, un gruppo logistico sostenuto da Israele e Stati Uniti. Israele ha dato il suo appoggio alla GHF dopo aver accusato Hamas di sottrarre gli aiuti del sistema delle Nazioni Unite, accusa che gli operatori umanitari ritengono non supportata da prove concrete.

Alcune organizzazioni umanitarie hanno condannato la GHF, affermando che potrebbe essere complice di crimini di guerra e che viola i principi fondamentali dell’umanitarismo. La GHF sostiene di aver distribuito oltre 69 milioni di pasti, accusando le altre organizzazioni di restare “impotenti mentre i loro aiuti vengono saccheggiati”.

Secondo un funzionario della protezione civile intervistato da AFP, almeno tre persone sono state uccise da colpi israeliani mentre cercavano di accedere a un centro di distribuzione a Rafah.

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