Gli Stati Uniti puniscono chi denuncia i crimini di Gaza: sanzioni contro la relatrice Onu Francesca Albanese
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Gli Stati Uniti puniscono chi denuncia i crimini di Gaza: sanzioni contro la relatrice Onu Francesca Albanese

Il segretario di Stato Marco Rubio ha annunciato le sanzioni mercoledì, accusando Albanese di portare avanti una “campagna di guerra politica ed economica contro gli Stati Uniti e Israele”.

Gli Stati Uniti puniscono chi denuncia i crimini di Gaza: sanzioni contro la relatrice Onu Francesca Albanese
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10 Luglio 2025 - 11.11


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L’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ha imposto sanzioni contro Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, a causa delle sue denunce sugli abusi commessi da Israele durante la guerra a Gaza.

Il segretario di Stato Marco Rubio ha annunciato le sanzioni mercoledì, accusando Albanese di portare avanti una “campagna di guerra politica ed economica contro gli Stati Uniti e Israele”.

Francesca Albanese, tra le voci più autorevoli a livello internazionale nel denunciare le violazioni dei diritti umani da parte di Israele, è da anni oggetto di attacchi da parte del governo israeliano e dei suoi sostenitori, che chiedono la sua rimozione dall’incarico ONU.

Contattata da Al Jazeera, Albanese ha liquidato con decisione le sanzioni statunitensi:
“Nessun commento su tecniche di intimidazione in stile mafioso. Sono impegnata a ricordare agli Stati membri i loro obblighi di fermare e punire il genocidio. E chi ne trae profitto”, ha dichiarato in un messaggio di testo.

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Sempre mercoledì, Albanese aveva criticato duramente i governi europei per aver permesso al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu — ricercato dalla Corte Penale Internazionale (CPI) per crimini di guerra a Gaza — di sorvolare il loro spazio aereo.
“I cittadini italiani, francesi e greci hanno il diritto di sapere che ogni azione politica che viola l’ordine giuridico internazionale li indebolisce e li mette in pericolo. Come mette in pericolo tutti noi”, ha scritto sui social.

Rubio ha indicato come motivazione legale delle sanzioni la pressione esercitata da Albanese per far incriminare i vertici israeliani presso la CPI. Trump, infatti, aveva già firmato un ordine esecutivo a febbraio per imporre sanzioni contro i funzionari della Corte che “prendono di mira Israele”. Lo scorso mese, la sua amministrazione ha sanzionato quattro giudici della CPI.

In conferenza stampa, Rubio ha inoltre accusato Albanese di antisemitismo:
“Il suo pregiudizio è evidente da tempo, anche quando ha raccomandato, senza basi legittime, l’emissione di mandati di arresto contro Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant”, ha detto.

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La CPI ha formalmente accusato Netanyahu e Gallant di crimini contro l’umanità e crimini di guerra per aver privato la popolazione palestinese a Gaza di beni essenziali alla sopravvivenza, come cibo, acqua e medicine.

Rubio ha anche citato un recente rapporto firmato da Albanese che documenta il coinvolgimento di imprese internazionali — incluse aziende statunitensi — nell’offensiva israeliana a Gaza, che l’esperta ONU ha definito genocidio.
“Non tollereremo queste campagne di guerra politica ed economica che minacciano i nostri interessi nazionali e la nostra sovranità”, ha dichiarato il capo della diplomazia statunitense.

Le sanzioni disposte con il decreto presidenziale prevedono il congelamento dei beni di Albanese negli Stati Uniti e il divieto di ingresso nel Paese per lei e per i suoi familiari stretti.

Nancy Okail, direttrice del think tank Center for International Policy, ha definito la misura “devastante”, aggiungendo:
“Sanzionare un’esperta ONU è un segnale che gli Stati Uniti si stanno comportando come le dittature”.

Agnes Callamard, segretaria generale di Amnesty International, si è detta “sgomenta” per la decisione di Washington:
“Ricordiamo che i relatori speciali sono esperti indipendenti. Non sono nominati per compiacere i governi o per essere popolari, ma per svolgere il loro mandato”, ha scritto su X (ex Twitter).

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“Albanese sta lavorando instancabilmente per documentare e denunciare l’occupazione illegale, l’apartheid e il genocidio da parte di Israele, sulla base del diritto internazionale”, ha aggiunto.
Ha infine invitato i governi di tutto il mondo a fare il possibile per attenuare e bloccare gli effetti delle sanzioni contro Albanese, e a proteggere il lavoro e l’indipendenza dei relatori speciali.

Secondo le autorità sanitarie locali, in 21 mesi di guerra sostenuta dagli Stati Uniti, l’offensiva israeliana ha distrutto gran parte della Striscia di Gaza e causato almeno 57.575 morti tra i palestinesi.

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