L’agenzia della protezione civile di Gaza ha dichiarato che i raid israeliani di venerdì hanno ucciso almeno sei persone nel nord del territorio palestinese, tra cui cinque in una scuola trasformata in rifugio, secondo quanto riportato dall’Agence France-Presse (AFP).
L’agenzia ha comunicato in una breve dichiarazione:
“Cinque martiri e altri feriti in un attacco israeliano contro la scuola Halima al-Saadia, che ospitava sfollati a Jabalia al-Nazla, nel nord di Gaza.”
In un attacco separato, a Gaza City – più a sud – l’agenzia ha riferito che almeno una persona è stata uccisa e diverse altre sono rimaste ferite.
Sempre venerdì, nella zona centrale di Gaza, l’ospedale Al-Awda a Nuseirat ha ricevuto numerosi feriti dopo che le forze israeliane avevano aperto il fuoco su civili nei pressi di un punto di distribuzione degli aiuti.
Non è giunto alcun commento immediato da parte dell’esercito israeliano, che di recente ha intensificato le sue operazioni nella Striscia di Gaza, mentre la guerra contro i militanti di Hamas è entrata nel 22º mese.
Le restrizioni mediatiche a Gaza e le difficoltà di accesso a molte aree rendono impossibile per l’AFP verificare in modo indipendente i bilanci e i dettagli forniti dalla protezione civile e da altre fonti.
Un palestinese, che ha parlato con l’AFP dal sud di Gaza a condizione di rimanere anonimo, ha riferito di attacchi in corso e devastazione diffusa, con carri armati israeliani avvistati nei pressi della città di Khan Yunis.
“La situazione resta estremamente difficile nella zona: sparatorie intense, raid aerei intermittenti, bombardamenti di artiglieria e demolizioni continue nei campi di sfollati e nei terreni agricoli a sud, ovest e nord di Al-Maslakh” – un’area a sud di Khan Yunis – ha dichiarato il testimone.
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