Riconoscimento dello Stato di Palestina: la promessa (per ora non mantenuta) di Macron
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Riconoscimento dello Stato di Palestina: la promessa (per ora non mantenuta) di Macron

il presidente francese Emmanuel Macron sta affrontando difficoltà nel mantenere il suo impegno di riconoscere lo Stato di Palestina, a causa dell’opposizione di Israele, delle resistenze degli Stati Uniti e delle esitazioni dei partner europei.

Riconoscimento dello Stato di Palestina: la promessa (per ora non mantenuta) di Macron
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13 Luglio 2025 - 18.36


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il presidente francese Emmanuel Macron sta affrontando difficoltà nel mantenere il suo impegno di riconoscere lo Stato di Palestina, a causa dell’opposizione di Israele, delle resistenze degli Stati Uniti e delle esitazioni dei partner europei.

Il 13 giugno 2025, Macron aveva riaffermato la sua determinazione a procedere con il riconoscimento, parlando a un gruppo di attivisti della società civile palestinese riuniti nei giardini dell’Eliseo. «La Francia non ha in alcun modo abbandonato il suo impegno a riconoscere lo Stato di Palestina», aveva dichiarato, sottolineando l’urgenza di una conferenza internazionale per promuovere la soluzione a due Stati. Tuttavia, la conferenza che avrebbe dovuto co-presiedere a New York il 18 giugno con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman è stata annullata poche ore prima, a seguito di un attacco israeliano contro l’Iran che ha destabilizzato l’equilibrio regionale. Macron ha assicurato che l’evento sarebbe stato riprogrammato «il prima possibile», insistendo sull’urgenza di avviare un processo di riconoscimento reciproco, mentre gli operatori umanitari segnalavano il massacro in corso nella Striscia di Gaza.

Un mese dopo, il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Francia appare ancora in sospeso. Una nuova conferenza per promuovere la pace e la soluzione a due Stati era prevista a New York tra il 28 e il 29 luglio, ma né Macron né il principe saudita vi parteciperanno. Al loro posto, l’evento sarà un summit di ministri degli Esteri, secondo quanto appreso da Le Monde.

Le difficoltà di Macron derivano da molteplici fattori. Israele considera il riconoscimento della Palestina come un premio per Hamas, responsabile degli attacchi del 7 ottobre 2023, e il primo ministro Benjamin Netanyahu ha espresso rabbia per le critiche di Macron alla guerra a Gaza. Gli Stati Uniti, allineati con la coalizione israeliana più a destra della sua storia, si oppongono a un riconoscimento che non sia preceduto da negoziati su sicurezza, confini e governance. Anche i partner europei mostrano esitazioni, rendendo complesso il progetto di Macron, che cerca di rilanciare la soluzione a due Stati in un contesto geopolitico sempre più instabile.

Nonostante le promesse, la Francia non ha ancora compiuto il passo simbolico del riconoscimento, che Macron aveva indicato come possibile già a giugno durante un’intervista a France 5, in concomitanza con una conferenza ONU co-presieduta con l’Arabia Saudita. La situazione a Gaza, segnata dalla ripresa dei bombardamenti israeliani a marzo 2025, e l’escalation tra Israele e Iran complicano ulteriormente il percorso verso una soluzione politica.

Macron continua a sostenere che il riconoscimento della Palestina sia «un dovere morale e una necessità politica» per aprire la strada alla pace, ma le pressioni internazionali e le tensioni regionali stanno ostacolando la realizzazione di questa promessa.

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