Cronaca su Gaza 2035 e il piano di Israel Katz per il futuro di Gaza, basato sulla stampa internazionale, per lo più americana, una “città umanitaria” pianificata per 600.000 persone che non potranno uscire una volta entrate per almeno un decennio, e “l’assistenza volontaria alla migrazione” prevista per 1.400.000 persone, senza spiegazione del luogo di emigrazione o dei mezzi “emigrazione senza diritto di ritorno”.
Intanto i massacri continuano, e si apprendono sempre nuovi aspetti: ad esempio il fatto che l’esercito israeliano oggi spara alle persone che si avvicinano al mare, e sistematicamente, ai pescatori.
Prende anche sistematicamente di mira chiunque, uomini, donne, bambini si trovi nelle cosiddette “zone di esclusione”, ovvero aree “sterili”, ricordo Hebron considerata “sterile”, qualsiasi presenza palestinese deve essere annientata, perchè considerata “infetta”.
Insomma, a meno che non si creda che sia tutta la stampa mondiale a ripetere le bugie di Hamas, e che, quindi, Hamas oggi svolga il ruolo del popolo ebraico che dovrebbe dominare il mondo, e che, quindi, Netanyahu, lungi dall’indebolire Hamas al costo di tutti questi disastri, l’hanno resa l’organizzazione più potente del pianeta, a Gaza sta accadendo qualcosa che è, di fatto, l’ordine del crimine contro l’umanità, e, di fatto, un ordine di genocidio.
Un crimine contro l’umanità e un crimine commesso dall’esercito e dal governo israeliano.
Sono rimasta molto colpita da alcune risposte.
Ho letto commenti su un articolo di Liberazione sul “Rapporto Dinah”, ovvero il servizio sul massacro del 7 ottobre e la portata della violenza, soprattutto sessuale, sadica, degli assassini di Hamas.
Questa violenza è inaudita, orribile.
Dal punto di vista filosofico si riscontra una sorta di sindrome sadica e sessuale tra gli islamisti che è “un nervosismo sessuale”, un’ossessione; l’assoluta sessualizzazione della donna tra gli islamisti porta alla follia, ma non è una scusante, perché è obbligo ricordare anche il destino delle donne ucraine nelle carceri russe, quello che è successo in Jugoslavia, e quello che sta succedendo in Africa, ovvero la sessualizzazione della donna è riscontrata ovunque, non solo appannaggio degli islamici
Purtroppo le donne sono le prime vittime, sempre, dallo stupro alla tortura, in tutto il mondo, da parte dei fascisti armati. E sì, Hamas è un’organizzazione criminale terroristica. L’ho sempre detto da ben prima del 2023, creazione di Israele, ovvero “terrorismo pattuito”.
Questo significa che tutti i Gaza sono colpevoli? Le 2.400.000 persone di questi massacri?
C’è una responsabilità collettiva, la responsabilità di un intero popolo, bambini compresi?
Ho posto questa domanda a chi continua a difendere Israele, ho chiesto se davvero considerano colpevoli 2.000.000 persone?
Non ho ricevuto risposta.
L’idea generale è, tuttavia, anche se non espressa, che queste persone, questi “arabi”, siano tutti mostri e che, quindi, non ottengono ciò che meritano. Pensare che questo sia partecipare al genocidio, intendo partecipare fisicamente, nello specifico, e partecipare attraverso la cecità volontaria del dolore.
Pensando che questa sia la vittoria finale di Hamas, poiché l’obiettivo dei terroristi è trasformare gli altri in se stessi e distruggere le nostre società.
Se siamo, in Occidente, ciò che siamo, nonostante tutto l’immenso malgrado e l’abisso sopra cui viviamo, è che riconosciamo solo la responsabilità individuale, e non crediamo che esista una responsabilità collettiva dei popoli, a differenza, ad esempio, di Stalin, che deportò interi popoli con il pretesto che alcuni individui avevano collaborato con i nazisti.
Gli assassini del 7 ottobre devono essere processati, punto.
Le migliaia di bambini palestinesi uccisi come “vittime collaterali” non avevano torturato le sfortunate vittime del 7 ottobre.
Se Israele avesse davvero voluto punire i colpevoli, solo i colpevoli che possiedono i mezzi che vediamo, sarebbe stata un’occasione per liberare contemporaneamente la popolazione gasata dalla dittatura di Hamas, quindi da Israele stesso.
Questa non è la dottrina di Israele: è l’intero territorio che è stato distrutto, e tutte le fondamenta di una società civile palestinese.
Oggi sappiamo perché: perché, fin dall’inizio, da ottobre 2023, si trattava di fare un posto chiaro: era necessario “pulire Gaza dai Gaza”, secondo un funzionario israeliano. E anche questa voglia di “pulire” è genocida.
Altra conoscenza, segnata nella vita quotidiana dal genocidio del ‘40-’45 , mi fa vedere una foto del massacro di Jedwabne in Polonia, durante la guerra, e mi racconta, con rabbia e dolore, che è stato un genocidio, ma per la Palestina tace.
Questa è un’altra forma di cecità, perché, riconosciuti, si sono verificati molti genocidi nel XX secolo, il più allucinante nella sua portata è quello degli abitanti del Sud America quando sono arrivati gli europei, ma che molti dimenticano. Ci sono studi molto seri che documentano le varie forme di genocidio, ovvero su massacri che riguardano non solo singoli appartenenti a tale gruppo, ma anche con il loro assassinio o cancellazione.
Quindi nessuno mette in discussione la volontà genocida della Russia nel rapimento di bambini ucraini: non si tratta di ucciderli, ma di farli piccoli russi.
Insomma, tutto dimostra che a Gaza, sì, c’è un genocidio in atto.
Aggiungo, il divieto di accesso alla stampa estera, che è un modo per ripulire Israele da queste spaventose accuse di colpevolezza dei due crimini più gravi che possano esistere: genocidio e crimine contro l’umanità, ripeto infinite volte, che non sono la stessa cosa, ma noi, ancora sani, denunciamo tutte le colpe di Israele senza sconti, “caro Trump”, “cara America”, cari fascisti da ovunque proveniate.
Questi crimini li commette Israele, la cui arma essenziale è Yad Vashem, cioè catturare la memoria del genocidio.
Il potere in Israele oggi è esercitato da persone fasciste e bigotte, e non mi riferisco agli imprenditori che si nascondono sotto dichiarazioni mistiche.
Un fascista è un fascista.
Mio nonno diceva: “Puoi essere ebreo e stupido”, puoi essere ebreo e fascista, come ebreo e comunista o quello che vuoi, essere ebreo non garantisce nulla, è questo che rende inetto l’antisemitismo. Gli ebrei sono “normali, ebrei come tutti gli altri.”
Questo non cambia nulla rispetto all’orrore del 7 ottobre. Al contrario, lo rende ancora più profondo. Non fa di Hamas una vittima (e gli ostaggi non sono ancora tutti liberati).
Ma oggi è bene comprendere che il 7 ottobre è diventato un pretesto.
Sì, quello che sta succedendo a Gaza è un genocidio che si sta trasformando in olocausto: 200.000 persone confinate al 15% di un territorio che era già grande come due cantoni bretoni. Confinato e sottoposto a inibizioni che cambiano giorno dopo giorno, alimentato solo dalle forze armate, e senza nessuna, assolutamente nessuna prospettiva futura.
Molto semplice: la loro vita, per queste persone, vale qualcosa? Proprio niente. Neanche una statistica, visto che anche il numero dei decessi è soggetto al segreto militare, o alle polemiche tra le parti.
E cosa sta succedendo in Cisgiordania, questa terrificante accelerazione, per decreti, di spoliazione territoriale, e pogrom, stavolta non contro gli ebrei ma contro i palestinesi, che hanno perso anche il nome, visto che le autorità israeliane parlano solo di arabi.
La vittoria assoluta di Hamas sulle teste.
Come se un orrore ne giustificasse un altro.