L’esercito israeliano (IDF) ha emesso un ordine di evacuazione per una vasta area del nord della Striscia di Gaza, comprendente numerosi quartieri di Gaza City e Jabalia. L’annuncio è stato diffuso in arabo dal portavoce militare Avichai Edrei, che ha elencato oltre dieci aree da evacuare immediatamente, tra cui Zeitoun Est, Shejaiya, Daraj, Tuffah, Sabra, Rimal, la Città Vecchia e diverse sezioni del campo profughi di Jabalia, compresi Jabalia Camp, al-Balad e Tel al-Zaatar.
Secondo quanto riportato da Israel Hayom e da altri media israeliani, l’evacuazione precede un’offensiva militare “di grande intensità” che l’IDF intende lanciare nelle prossime ore contro queste zone, considerate da Israele come roccaforti di Hamas. L’ordine segue l’uccisione, avvenuta ieri, di tre soldati israeliani e il ferimento grave di un ufficiale in seguito all’esplosione di un carro armato a Jabalia.
Poche ore dopo la diffusione dell’ordine di evacuazione, le forze israeliane hanno effettuato un attacco aereo contro un’abitazione all’interno del campo profughi di al-Shati, situato a ovest di Gaza City. Secondo quanto riferito da Al Jazeera e da fonti mediche locali, almeno cinque persone sono rimaste uccise nel raid, mentre diverse altre sono state ferite. I soccorritori hanno operato tra le macerie per estrarre i corpi e trasportare i feriti negli ospedali, già sovraccarichi e in gravi difficoltà logistiche a causa del conflitto in corso.
Il campo di al-Shati, uno dei più popolosi della Striscia di Gaza, ospita decine di migliaia di sfollati palestinesi e si trova in una zona già colpita da diversi bombardamenti nelle settimane precedenti. L’attacco ha provocato nuovi sfollamenti interni e accresciuto la pressione sulle strutture di accoglienza nella parte meridionale della Striscia.
Nelle stesse ore, l’aviazione israeliana ha continuato a colpire obiettivi nel nord di Gaza, mentre le truppe di terra mantengono posizioni nei pressi di Jabalia e nei quartieri orientali di Gaza City. Le autorità israeliane affermano che le operazioni sono mirate a smantellare le ultime infrastrutture militari di Hamas rimaste attive nel settore settentrionale dell’enclave palestinese.
Secondo fonti sanitarie locali, il bilancio delle vittime civili continua a salire. L’ordine di evacuazione emesso oggi rischia di coinvolgere centinaia di migliaia di residenti, molti dei quali non hanno accesso a mezzi di trasporto o rifugi sicuri.
Le operazioni in corso fanno parte di una nuova fase dell’offensiva israeliana lanciata a seguito dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Dall’inizio del conflitto, il nord di Gaza è stato teatro di scontri intensi, bombardamenti aerei e combattimenti urbani che hanno provocato pesanti distruzioni e un elevato numero di vittime civili.
