La Gaza Humanitarian Foundation (GHF) ha denunciato che almeno 20 persone sono morte mercoledì in un episodio avvenuto a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.
Il gruppo logistico sostenuto da Israele, che si avvale di aziende statunitensi private per la sicurezza e la distribuzione degli aiuti, ha riferito che 19 delle vittime sono morte calpestate e una accoltellata durante quella che ha definito “un’ondata caotica e pericolosa, provocata da agitatori presenti nella folla”.
Secondo fonti sanitarie palestinesi citate da Reuters, almeno 20 persone sono decedute per soffocamento nel luogo dell’incidente. Un medico ha spiegato che molte persone erano state ammassate in uno spazio troppo piccolo e sono state schiacciate.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha dichiarato martedì di aver registrato almeno 875 morti negli ultimi sei settimane nei punti di distribuzione degli aiuti gestiti dalla GHF e nei convogli di altre organizzazioni umanitarie, tra cui l’ONU stessa. La maggior parte delle vittime è stata uccisa nei pressi dei siti della GHF, mentre le restanti 201 sono morte lungo i percorsi dei convogli.
Intanto, secondo l’ONU, i tassi di malnutrizione tra i bambini nella Striscia di Gaza sono raddoppiati da quando Israele ha drasticamente limitato l’ingresso di cibo, a partire da marzo. Martedì, nuovi attacchi israeliani hanno ucciso oltre 90 palestinesi, tra cui decine di donne e bambini, secondo le autorità sanitarie locali.
La situazione è drammatica negli ospedali: Israa Abu Haleeb, madre palestinese, assiste la figlia di cinque mesi, Zainab, affetta da malnutrizione, al Nasser Hospital di Khan Younis.
La fame è aumentata in modo esponenziale tra i più di due milioni di palestinesi di Gaza da quando, a marzo, Israele ha rotto la tregua riprendendo la guerra e imponendo un blocco totale sull’ingresso di alimenti e altri beni, con l’obiettivo dichiarato di fare pressione su Hamas affinché rilasci gli ostaggi. Il blocco è stato parzialmente allentato a fine maggio, consentendo l’ingresso di una minima quantità di aiuti.
L’UNRWA, principale agenzia ONU per l’assistenza ai palestinesi, ha riferito di aver sottoposto a screening quasi 16.000 bambini sotto i cinque anni nelle sue cliniche nel mese di giugno, rilevando che il 10,2% era gravemente malnutrito. A marzo, su circa 15.000 bambini controllati, la percentuale era del 5,5%.