Figure di spicco dell’opposizione ungherese hanno lanciato un monito ai democratici americani, esortandoli a organizzarsi rapidamente per contrastare il rischio di una deriva autoritaria in caso di un secondo mandato di Donald Trump.
Durante un forum sull’autoritarismo, Katalin Cseh, parlamentare ungherese e critica del primo ministro Viktor Orbán, ha sottolineato l’urgenza di agire in vista delle elezioni di midterm del 2026 per proteggere le istituzioni democratiche degli Stati Uniti. Cseh ha tracciato parallelismi tra le attuali manovre politiche di Trump e i primi anni al potere di Orbán, che hanno trasformato l’Ungheria in quella che i critici definiscono un’“autocrazia elettorale”.
Cseh ha messo in guardia contro il pericolo di sottovalutare la situazione, rifiutando l’idea che “qui non possa succedere”. Ha richiamato l’esperienza ungherese, dove dal 2010 il governo di Orbán ha progressivamente indebolito le norme democratiche, minato l’indipendenza giudiziaria e limitato la libertà di stampa. Secondo quanto riportato dal Guardian, Cseh ha enfatizzato l’importanza di apprendere dalla traiettoria dell’Ungheria per resistere a simili attacchi alle istituzioni statunitensi.
Allo stesso modo, Ceylan Akçe, membro del Partito dell’Uguaglianza e della Democrazia pro-curdo in Turchia, ha avvertito che aspettare che l’autoritarismo “passi da solo” è un errore. Riflettendo su oltre due decenni di governo del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, Akçe ha sottolineato la necessità di una resistenza proattiva.
Tamara Tripic, parlamentare dell’opposizione serba, ha aggiunto che gli autoritari moderni, come il presidente serbo Aleksandar Vučić, spesso mascherano le loro azioni con una parvenza di legalità, utilizzando le istituzioni democratiche per consolidare il potere mentre le svuotano dall’interno. “Non sembra una dittatura, ma funziona come tale,” ha dichiarato Tripic.
I relatori del forum hanno esortato i democratici a mobilitarsi con anticipo, sottolineando che l’autoritarismo prospera sfruttando i quadri legali e l’apatia pubblica. Hanno avvertito che, senza un’opposizione unita e strategica, gli Stati Uniti rischiano di seguire il percorso dell’Ungheria, dove il declino democratico ha portato a una corruzione radicata e a un indebolimento dei contrappesi istituzionali.